Introduzione

Nuovi farmaci, nuovi device, nuove tecniche e quindi nuove linee guida: la Cardiologia si mantiene sempre viva ed attiva, con un’incessante evoluzione alla quale non è facile tenere il passo.
Ne deriva che alcune “solide certezze” che per anni hanno costituito la base della nostra attività clinica, vacillino e si dimostrino non più attuali, lasciando spazio non ad altre certezze, ma a fortissimi dubbi.
Implementare nuovi trattamenti, siano essi farmacologi o interventistici, non è affatto facile o automatico in una realtà clinica di patologie e pazienti complessi, in cui la strada da percorrere è l’Evidence based Medicine. L’appropriatezza diviene quindi lo strumento per compiere le nostre scelte, senza dimenticare gli ineludibili aspetti di sostenibilità.
Sono convinto che appropriatezza e sostenibilità siano direttamente correlate: i professionisti sono in questo momento obbligati a dare il loro contributo alla sostenibilità del Sistema Sanitario, proprio attraverso l’appropriatezza, adoperata come strumento di razionalizzazione della spesa.
È un concetto che appare difficile da accettare per chi preferirebbe chiudersi nella logica dell’autonomia clinica: ma solo una rigorosa applicazione dei criteri di appropriatezza rafforzerà l’indipendenza delle nostre scelte dalla logica dei risparmi.
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