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una POLICITEMIA VERAmente pericolosa
Shadowbox.init(); $(function(){ $(".risposta").hide(); $(".hide").hide(); }); function Risposta(id_risposta) { $("#" + id_risposta).show(); } function Continua(id_contenitore, id_risposta) { $("#contenitore" + id_contenitore).show().appendTo("#" + id_risposta); } Il paziente è un uomo di 83 anni, pensionato, affetto da ipertensione arteriosa trattata con amlodipina (5 mg/die); da circa 2 mesi assume quotidianamente cortisonici ad alti dosaggi per un’importante sintomatologia dolorosa ed impotenza funzionale dell’arto inferiore sinistro.
 Giunge alla nostra osservazione per un quadro clinico acuto caratterizzato da cefalea occipitale, visione offuscata ed incremento dei valori pressori (PA 210/115 mmHg). 
All’esame obiettivo si apprezza un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico ed un soffio sistolico sul focolaio mitralico, splenomegalia ed evidente ipotonia muscolare della gamba sn, con areflessia e positività del segno di Babinski. L’ECG rileva ritmo sinusale con FC 74 bpm ed ipertrofia ventricolare sx. Gli esami ematochimici evidenziano negatività degli indici di miocardiocitonecrosi ed un quadro umorale compatibile con una condizione di eritrocitosi: GR 5,5 mil/mmc, Hb 18g/dl, HCT 53%, PLT 476 migl/mmc. Una TC dell’encefalo eseguita in regime di urgenza esclude alterazioni emorragiche e/o ischemiche in fase acuta.
Come continuereste l’iter diagnostico?
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