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Quadri neuroradiologici dell’ictus ischemico cerebrale

Il neuroimaging può aiutare a comprendere l’eziologia dell’ictus ischemico?

Il neuroimaging, negli ultimi anni, ha svolto un ruolo chiave nella diagnostica della gestione del trattamento acuto dell’ictus ischemico cerebrale e ha sviluppato una funzione sempre più rilevante anche nella individuazione del meccanismo eziopatogenetico dell’evento ischemico. La metodica comunemente più utilizzata per la valutazione di un ictus acuto è la tomografia assiale computerizzata (TAC) cerebrale senza mezzo di contrasto. Ad oggi è l’unica indagine di neuroimaging richiesta prima della somministrazione della trombolisi endovenosa con rtPA (attivatore tissutale ricombinante del plasminogeno). La TAC è, pertanto, considerata l’esame di primo livello nella fase acuta (Linee Guida ISO-SPREAD 2016, raccomandazione 5.2.a, forte a favore).
Dopo le recenti evidenze sulla efficacia della trombectomia meccanica associata alla trombolisi endovenosa, si è aggiunta la necessità di aggiungere alla TAC cerebrale standard anche uno studio AngioTAC dei tronchi sovraortici e del circolo arterioso intracranico (dall’arco aortico fino vertice), al fine di selezionare i soggetti con una occlusione dei grossi vasi extra e/o intracranici, candidati a questo ulteriore trattamento in acuto. Rispetto alla risonanza magnetica nucleare (RMN), la TAC rimane sicuramente la metodica più disponibile...continua a leggere

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