Si calcola che tra i pazienti con fibrillazione atriale o comunque scoagulati ogni anno almeno il 20% dei soggetti debba essere sottoposto ad intervento chirurgico o a procedure interventistiche, situazioni in cui è necessario prendere decisioni delicate sulla gestione della terapia anticoagulante che, se non gestita adeguatamente, può complicarsi sia con eventi embolici che emorragici. Su questo tema recentemente sono stati pubblicati due importanti documenti nordamericani sulla corretta gestione della terapia con NAO nei pazienti candidati a chirurgia non cardiaca e/o procedure interventistiche. In gennaio è stato pubblicato il primo, realizzato da una task force dell’ACC coordinata da John Doherty di Philadelphia, e in febbraio il secondo prodotto da una task force dell’AHA coordinata da Amish Raval di Madison, Wisconsin.
Il documento dell’ACC, in maniera brillante, ci guida nella gestione perioperatoria dei NAO attraverso 4 domande (Figura 1):
(1) Sospendere o non sospendere l’anticoagulante?
In questo caso deve prima di tutto essere stimato il rischio emorragico del paziente, che è considerato alto in presenza di uno dei seguenti fattori: emorragie maggiori nei precedenti tre mesi, alterazioni della conta piastrinica, uso di aspirina, precedenti sanguinamenti durante bridge con eparina....continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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