Il paziente – imprenditore edile in una città italiana di medie dimensioni – ha 54 anni ed è affetto da ipertensione arteriosa in trattamento, a suo dire, efficace con calcio-antagonisti diidropiridinici (amlodipina 10 mg al dì). Nel corso del 2017, il paziente ha manifestato episodi di cardiopalmo, non si comprende bene se ritmico oppure aritmico. L’ultimo episodio è avvenuto di notte, verso le ore 4 del mattino. Per questo motivo, è stato chiesto dal medico curante un ECG secondo Holter, risultato nella norma. Pertanto, al paziente è stata cambiata la terapia, nel sospetto che il cardiopalmo fosse da imputare alla diidropiridina. La nuova terapia antiipertensiva è stata fondata, in particolare, su un ACE-inibitore a dosaggio intermedio (lisinopril 10 mg/die), da assumere al mattino. Successivamente alla avvenuta modifica terapeutica, il paziente è giunto alla nostra osservazione, in ambulatorio di Medicina Interna, perché ha notato da qualche settimana la comparsa di nicturia, combinata ad una necessità di bere più frequentemente. Gli episodi di cardiopalmo si sono rapidamente ridotti fino a scomparire con la sospensione della diidropiridina. Nel corso dell’episodio di cardiopalmo notturno, che il paziente minimizza, sarebbe stato presente anche un senso di pirosi a livello precordiale, combinato ad eruttazioni. Sempre anamnesticamente, appare di rilievo la pregressa...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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