“I livelli di aderenza alla terapia con inibitori di PCSK9 sono particolarmente elevati nella popolazione di pazienti ad alto rischio cardiovascolare, e nei soggetti trattati con questi farmaci si può osservare una più alta aderenza alla terapia con statine”. Sono queste le conclusioni dei ricercatori della Cattedra di Cardiologia dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” coordinati dal Professor Paolo Calabrò. “L’aderenza alle terapie cardiovascolari rappresenta oggi il vero “tallone d’Achille” della cardiologia preventiva, in grado di sviluppare e proporre negli ultimi decenni terapie estremamente efficaci, ma incapace di assicurarsi che il paziente assuma in maniera continua e senza “salti” la terapia prescritta”, afferma Paolo Calabrò al termine della presentazione e prosegue: “La mancata assunzione delle terapie si traduce in una loro minore efficacia e in un aumento significativo del rischio cardiovascolare. Far sì che un paziente ben informato segua in maniera precisa le prescrizioni del proprio medico è una delle sfide della cardiologia moderna, ed è una sfida che non possiamo permetterci di perdere, perché ne va dell’interesse del paziente e di tutto il nostro sistema sanitario”. Ed i numeri di questa...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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