Lo stenting delle arterie renali per via percutanea può essere associato a numerose complicanze, tra cui l'embolizzazione distale, l'embolia colesterinica e la nefropatia da contrasto. Recentemente è stata proposta una metodica minimamente invasiva, basata sull'impiego di ultrasuoni in sede intravascolare (IVUS) e contrasto con monossido di carbonio, che consente di ridurre l'utilizzo di mezzo di contrasto iodato; inoltre, riducendo le dimensioni del catetere e utilizzando dispositivi di protezione a valle, riduce il rischio di complicanze emboliche. Questo studio giapponese ha valutato efficacia e sicurezza di tale metodica in pazienti con stenosi delle arterie renali e filtrato stimato ≤ 45 ml/min/1.73 m2. Sono stati arruolati tutti i pazienti sottoposti a rivascolarizzazione delle arterie renali con metodica mini-invasiva nel periodo dicembre 2010-giugno 2015 (n=22); la...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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