Il caso di B.E., una donna di 45 anni che nel 2015 giungeva nell’ambulatorio di cardioncologia per una valutazione basale pre chemioterapia dopo diagnosi di neoplasia mammaria. In anamnesi risultava un pregresso linfoma insorto all’età di 25 anni trattato con polichemioterapia e radioterapia. Muta era l’anamnesi cardiologica e la paziente non assumeva terapia farmacologica. Mostrava un ECG in ritmo sinusale tachicardico con 110 bm e ripolarizzazione normale, all’ecocardiogramma color-Doppler un quadro di normalità con FE del 59%. Diamo, comunque, il consenso ad iniziare la chemioterapia. Dopo il secondo ciclo di Docetaxel e Ciclofosfamide + Trastuzumab, la paziente riferiva dispnea e tachicardia e, per tale motivo, il collega Oncologo decideva di non somministrare il III ciclo. Torna nell’ambulatorio di cardioncologia. Non variazione dell’ECG (sempre ritmo sinusale tachicardico a 110 bm con ripolarizzazione normale). All’ecocardiogramma si evidenzia una riduzione della cinesi globale del ventricolo sinistro con FE del 42%. Attualmente non esistono Linee Guida per gestire l’approccio ottimale alla sorveglianza cardiovascolare dei pazienti sottoposti a CT ma sono stati elaborati algoritmi di monitoraggio ed un documento di consenso basati sull’imaging cardiovascolare (1-2). Secondo le Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (ESC), i criteri di cardiotossicità sono la riduzione della FE > 10% rispetto al valore basale e valore inferiore al...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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