Le linee guida americane per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, che tanto clamore hanno destato nella comunità scientifica e nell’opinione pubblica per aver ridotto considerevolmente i valori di normalità della pressione arteriosa portando, quindi, ad un sostanziale raddoppio della popolazione ipertesa, sembrano aver un po’ trascurato gli ipertesi anziani. Nonostante la prolissità delle raccomandazioni, lo spazio dedicato alla gestione dell’ipertensione nell’anziano appare, infatti, assai contenuto. Le raccomandazioni stabiliscono che 1) il trattamento dell’ipertensione con un target di pressione sistolica <130 mmHg è raccomandato per gli anziani (età >65 anni) deambulanti, non istituzionalizzati, con una pressione sistolica media >130 mmHg (raccomandazione di classe I, livello di evidenza A); 2) Per i soggetti ipertesi anziani (età >65 anni) con comorbidità ed aspettativa di vita limitata è ragionevole tenere conto del giudizio clinico, delle preferenze del paziente e di una valutazione multidisciplinare per valutare il rapporto rischi/benefici e decidere l’intensità del trattamento antipertensivo ed i farmaci da utilizzare (raccomandazione di classe IIa, livello di evidenza C). Ad onor del vero, la popolazione geriatrica è probabilmente quella che meno risentirà della ridefinizione della soglia di ipertensione arteriosa a 130/80 mmHg in...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA