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Il BMI non incide sull'efficacia della terapia anticoagulante orale
Fonte: L. Tittl - IJC Journals - DOI: https://doi.org/10.1016/j.ijcard.2018.03.060.

Nonostante il potenziale di sottodosaggio relativo a causa di ampi volumi di distribuzione, non sono raccomandati aggiustamenti della dose per i pazienti con indice di massa corporea elevato (BMI). Poiché i dati sull'efficacia e la sicurezza in pazienti obesi sono scarsi, è stato valutato l'impatto del BMI sugli outcomes clinici in pazienti in 3432 terapia con NAO (61,3% rivaroxaban, 20% apixaban, 10,1% dabigatran, 8,6% edoxaban, follow-up medio 998,1 ± 542,9 giorni, media 1004 giorni). Con l'aumento del BMI (range 13,7-57,2 kg / m2), la proporzione di pazienti trattati con una dose di NAO standard (rispetto a quella ridotta) è aumentata dal 64,7% (sottopeso) al 78,9% (obesità). Sebbene i pazienti obesi presentassero più fattori di rischio cardiovascolare rispetto ai pazienti con peso normale, i tassi di toutcomes clinici (cardiovascolare, sanguinamenti maggioti, mortalità per tutte le...continua a leggere

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