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Ipertensione, Beta bloccanti e disfunzione erettile: missione da nebivololo?

L'utilizzo dei beta bloccanti nell’ipertensione arteriosa è spesso limitato nei soggetti di sesso maschile per il timore che possa indurre disfunzione erettile. In realtà, spesso la disfunzione erettile si rivela essere una semplice comorbidità o una conseguenza della malattia di base, ma in alcuni casi le alterazioni della funzione sessuale sono realmente effetti indesiderati del farmaco. In questo contesto il nebivololo, grazie alle sue particolari proprietà farmacodinamiche, sembra essere la scelta più sensata, riducendo il rischio di disfunzione erettile rispetto ad altri beta bloccanti, pur mantenendo l’efficacia antiipertensiva e di protezione dal danno d’organo. I beta bloccanti non sono la prima scelta per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, tuttavia, in alcuni casi il loro utilizzo in associazione con altri antiipertensivi è fondamentale, in particolare nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica, aritmie, tachicardia sinusale o scompenso cardiaco cronico. Tra i fattori che limitano l’utilizzo dei beta bloccanti nei soggetti di sesso maschile, vuoi per reticenza del Medico a prescriverli vuoi per timore del paziente ad assumerli, c’è la paura della comparsa di disfunzione erettile (ED) o, più in generale, di disturbi della sfera sessuale, eventi avversi che spesso sono stati associati a tale terapia e che certamente riducono la qualità di vita del...continua a leggere

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