Nei cinquantenni dormire 5 ore o meno a notte è associato ad un rischio raddoppiato di malattie cardiovascolari
Fonte: ESC Congress 2018, Monaco di Baviera. Queste sono le conclusioni dello studio presentato all’ESC. L'autrice dello studio, Moa Bengtsson, dell'Università di Göteborg, in Svezia, ha dichiarato: "Per le persone che hanno una vita impegnata, dormire potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma il nostro studio suggerisce che il sonno breve potrebbe essere collegato a future malattie cardiovascolari". Studi precedenti hanno generato prove contrastanti sul fatto che il sonno breve sia associato a una maggiore probabilità di avere un evento cardiovascolare futuro. Questo studio ha indagato su questa relazione in uomini di 50 anni. Nel 1993, il 50% di tutti gli uomini nati nel 1943 e residenti a Göteborg furono scelti a caso per partecipare allo studio. Dei 1.463 invitati, 798 (55%) uomini hanno accettato di partecipare. I partecipanti sono stati sottoposti ad un esame fisico e hanno completato un questionario sulle attuali condizioni di salute, durata media del sonno, attività fisica e fumo. Gli uomini sono stati divisi in quattro gruppi in base alla loro durata media del sonno auto-stimata all'inizio dello studio: cinque ore o meno, sei ore, sette-otto ore (considerata la normale durata del sonno) e più di otto ore. I partecipanti sono stati seguiti per 21 anni per l'insorgenza di eventi cardiovascolari maggiori, che comprendevano infarto, ictus, ospedalizzazione a causa di insufficienza cardiaca, rivascolarizzazione coronarica o morte per malattia...
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