CardioLink Scientific News - Giornale telematico di informazione medico scientifica

Beta-bloccanti e sonno: un connubio difficile che può rovinare l’aderenza alla terapia

Introduzione: beta-bloccanti, aderenza terapeutica ed effetti collaterali
L’efficacia dei farmaci beta-bloccanti nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, della cardiopatia ischemica, dello scompenso cardiaco e delle aritmie è ben nota, ed è stata largamente trattata in numerose sezioni di questa rivista. Un fattore limitante è però rappresentato dall’aderenza al trattamento, che è significativamente influenzata da un lato dalla percezione della gravità della patologia da parte del paziente, e dall’altro dal carico di effetti indesiderati della terapia in atto. In queste condizioni, i farmaci beta-bloccanti forniscono spesso un beneficio prognostico che, tuttavia, è difficilmente misurabile nell’immediata quotidianità del paziente, sbilanciando quindi il rapporto benefici/effetti collaterali a favore degli effetti collaterali. Oltre agli effetti indesiderati più noti dei beta-bloccanti, come astenia e disfunzione erettile, un aspetto spesso sottovalutato da parte dei clinici è l’alterazione del sonno. Che questi farmaci potessero alterare il ciclo sonno-veglia è noto ormai dagli anni Ottanta del secolo scorso, quando vennero condotti degli studi per valutare se il propranololo, che aveva mostrato effetti benefici nel trattamento delle cefalee e degli stati ansiosi, potesse avere un ruolo anche nella gestione dei pazienti con insonnia. Tuttavia, lo studio si rivelò fallimentare, e mostrò addirittura un effetto dannoso del farmaco,...continua a leggere

VUOI ESSERE SEMPRE AGGIORNATO SULLE NOTIZIE DI CARDIOLOGIA E DIABETOLOGIA?
Iscriviti gratuitamente e ricevi le news di CardioLink direttamente nella tua e-mail

Inserisci qui sotto il tuo indirizzo e-mail

Leggi l'articolo completo su CardioLink Scientific News

ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS

VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA