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Un caso iniziato male ma finito bene

L’importanza delle interferenze farmacologiche

La fibrillazione atriale colpisce le persone di età più avanzata ed è in incremento dato il progressivo invecchiamento della popolazione. E sono proprio questi pazienti che hanno più comorbilità e quindi sono politrattati, anziani e fragili. La politerapia è ben nota come causa di eventi avversi che possono essere di due tipi sia farmacocinetici, quando la concentrazione di un farmaco viene modificata dall’introduzione di una nuova terapia, sia farmacodinamici quando il nuovo farmaco ha effetti addizionali o opposti. La farmacocinetica dipende da vari gradi di legame con la glicoproteina P e al citocromo P4503A; la farmacodinamica è legata particolarmente a varie classi di farmaci tra cui altri anticoagulanti, antiaritmici antinfiammatori e SSRI. Sicuramente le interazioni sono di gran lunga inferiori a quelle osservate con i dicumarolici ma anche gli anticoagulanti diretti non ne sono esenti. In particolare l’attenzione deve essere posta sul rischio di sanguinamento in pazienti con insufficienza renale cronica.

Caso clinico
Paziente di anni 78 in terapia con amiodarone per fibrillazione atriale parossistica da 10 anni senza alcun controllo della funzione tiroidea. La paziente soffre di artrite deformante per cui abusa di antinfiammatori da banco non prescritti dal medico; inoltre, assume DOAC (anticoagulante diretto) per la fibrillazione atriale essendo poco...continua a leggere

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