Queste sono le conclusioni presentate da Stavros Konstantinides, della Democritus University of Thrace, Grecia. L'outcome primario di efficacia di tromboembolia venosa sintomatica ricorrente (TEV) o di embolia polmonare (EP) fatale entro 3 mesi si è verificato in 3 su 525 pazienti (0,6%) e tutti e 3 gli eventi sono stati susseguenti ad una EP ricorrente. Solo il 2,3% dei pazienti è stato ricoverato in ospedale a causa di sospetta PE ricorrente o emorragia. "I risultati dell’ Hot-PE trial avvalorano che se selezionati adeguatamente i pazienti con EP possono essere trattati in ambulatorio con un anticoagulante orale (DOAC) che aiuta a ridurre le complicanze legate all'ospedale e razionalizza l'uso delle risorse sanitarie ", ha sottolineato Konstantinides. I pazienti sono tipicamente trattati con eparina acutamente per poi seguire un trattamento con un DOAC, a seconda dell'acuità, ma rimangono in ospedale per circa 5 giorni: nello studio la degenza media ospedaliera è stata di 34 ore, con il 93,6% dei pazienti dimesso entro 48 ore. Come riportato in precedenza nello studio EINSTEIN PE il rivaroxaban dimezza i tassi di sanguinamento maggiori rispetto allo terapia standard (enoxaparina e un antagonista della vitamina K) in pazienti con EP sintomatica acuta con o senza TVP. Alla maggior parte dei pazienti, tuttavia, è stata inizialmente somministrata eparina o enoxaparina. Nello studio HoT-PE, una dose singola...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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