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Terapia con anticoagulante orale diretto per il trattamento della trombosi venosa dell’arto superiore

Quando la trombosi è amica dell’iperattività

Uomo di 46 anni, con anamnesi negativa per eventi tromboembolici e malattie cardiovascolari, ad Agosto 2016, in conseguenze di leggero aumento volumetrico della regione pettorale di sinistra, in assenza di sintomatologia specifica, effettua ecografia ascellare e mammaria per sospetta mastite. L’esame evidenzia una trombosi completa dell’asse succlavio-ascellare di sinistra, riabitato in sede brachiale, senza alterazioni del piano muscolare e sottocutaneo in regione mammaria, né tumefazioni linfonodali (Figura 1). Inizia terapia con antinfiammatori e con EBPM 0.4 ml/die su indicazione del medico curante. Cinque giorni dopo, a seguito di consulenza angiologica, la diagnosi viene confermata, la terapia anticoagulante viene modificata a dosaggi congrui (EBPM 0.6 ml/bid) e vengono programmati controlli successivi. L’Angio-TC spirale dell’aorta toracica, eseguita il giorno successivo, conferma la diagnosi dell’asse venoso senza compromissione delle altre strutture. Ad una settimana di distanza, all’ECD si evidenziano segni di ricanalizzazione avanzata ma gli esami di laboratorio mostrano aumento delle transaminasi, con particolare riferimento alla GPT, e lieve piastrinopenia. In considerazione di questo quadro, il paziente viene inviato al nostro Centro Antitrombosi per una consulenza specialistica. Alla visita si...continua a leggere

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