Dalla scoperta nel 2003 che aumentati livelli della proteina PCSK9 riducono l’espressione dei recettori del colesterolo LDL (LDL-C) con conseguente aumento dei livelli plasmatici di LDL-C e, nel 2006, che la ridotta funzione della proteina PCSK9 riduce i livelli di LDL-C, molta strada è stata percorsa in meno di dieci anni sulla terapia farmacologica delle dislipidemie. I numerosi trials, pubblicati in un arco temporale relativamente breve, sull’efficacia degli inibitori dei PCSK9 (PCSK9i), in particolare su Evolocumab e Alirocumab, dimostrano come l’introduzione di questa classe di farmaci abbia rivoluzionato la lotta all’ipercolesterolemia e migliorato l’outcome nei pazienti ad alto rischio di eventi cardiovascolari (CV) (Figura 1). Christie Ballantyne (USA) ha sottolineato la velocità di sviluppo della ricerca sui PCSK9i durante la live session del primo settembre 2020 al Congresso ESC 2020 riassumendo i dati del FOURIER trial (Further Cardiovascular Outcomes Research with PCSK9 Inhibition in Subjects with Elevated Risk), primo grande studio clinico progettato per valutare se l’Evolocumab fosse in grado di migliorare l’outcome in pazienti ad alto rischio CV. Nel FOURIER trial sono stati arruolati 27564 pazienti, in terapia con statina, con precedenti eventi cardiovascolari maggiori (IMA,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA