La rapida diffusione del Coronavirus ha avuto un profondo impatto sulla sanità pubblica rendendo necessaria una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, garantendo un adeguato standard di sicurezza sia per il personale sanitario che per i pazienti. Al fine di ridurre al minimo gli accessi ospedalieri, il Centro di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione Cardiaca (CESC) del Policlinico Umberto I di Roma ha adottato un nuovo protocollo di gestione assistenziale dei pazienti portatori di Dispositivi Cardiaci Impiantabili (CIED) basato sul Monitoraggio Remoto (MR). Nell’ultimo decennio, infatti, il MR ha profondamente cambiato la gestione dei pazienti con CIED consentendo di ridurre al minimo il numero delle visite ambulatoriali e, al tempo stesso, consentire diagnosi sempre più precoci di aritmie atriali e ventricolari, di riacutizzazioni di scompenso cardiaco e anomalie di elettrocateteri o batteria (1-3). Il sistema di MR, basato sul già collaudato “Primary Nurse Model”, era già attivo presso il CESC, anche se veniva privilegiato l’arruolamento dei pazienti cosiddetti “fragili”. A partire dal primo Marzo e per il mese successivo, con l’aumento dei casi di COVID-19, il follow-up per i pazienti con CIED è stato organizzato come schematicamente sintetizzato in Figura 1 (Piro A. et al. J Cardiovasc Electrophysiol. 2020). continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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