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Quando il sanguinamento diventa una opportunità

Diagnosi di una neoplasia occulta altrimenti paucisintomatica

Paziente di 75 anni, maschio, peso 86 Kg. In anamnesi: ipertensione arteriosa da circa 10 anni, diabete mellito di tipo 2 e pregresso tabagismo. Esiti di intervento per artroprotesi d’anca destra. Riferita, negli ultimi due anni, storia di cardiopalmo aritmico di breve durata mai documentati elettrocardiograficamente. Nel settembre 2019 inizia a lamentare cardiopalmo persistente e dispnea da sforzo lieve. Da almeno un anno, inoltre, riferisce presenza di pollachiuria e nicturia non altrimenti indagate. Il paziente si sottopone, pertanto, a controllo cardiologico, che mette in evidenza fibrillazione atriale a insorgenza non databile; all’ecocardiografia evidenza di ventricolo sinistro lievemente ipertrofico, non dilatato, con funzione sistolica conservata, lieve rimaneggiamento aortico e mitralico, atrio sinistro modicamente dilatato (vol. 130ml), insufficienza mitralica lieve-moderata, pressioni polmonari lievemente aumentate. Trattandosi di primo episodio di fibrillazione atriale in assenza di significativa cardiopatia strutturale, si pone indicazione a cardioversione elettrica. La funzione renale è conservata (creatinina 0,9 mg/dL), emoglobina 13,5 g/dL, nessuna storia di sanguinamento pregresso. Il paziente viene, pertanto, posto in terapia anticoagulante con Edoxaban 60 mg/die e viene programmata cardioversione elettrica esterna a tre settimane[1]. Il giorno del ricovero,...continua a leggere

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