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La gravosa questione dell'insufficienza mitralica severa funzionale: a che punto siamo?
Fonte: Gillam et al 10.1001/jamacardio.2020.7214.

Si può dire che l’annosa questione del trattamento percutaneo dell’insufficienza mitralica funzionale severa, con sistema Mitraclip, sia del tutto risolta? La risposta non è così semplice. Ricordiamo brevemente come lo studio COAPT (Cardiovascular Outcomes Assessment of the MitraClip Percutaneous Therapy for Heart Failure Patients With Functional Mitral Regurgitation) ha dimostrato un chiaro beneficio del trattamento transcatetere edge-to-edge della valvola mitrale in pazienti sintomatici con insufficienza mitralica secondaria, mentre lo studio MITRA-FR (Multicenter Study of Percutaneous Mitra Valve Repair with the Mitra-Clip Device in Patients With Severe Secondary Mitral Regurgitation) non ha raggiunto questi endpoints. Alcune ipotesi a questa divergenza di risultati erano state l’adeguatezza della terapia medica, che risultava maggiormente accurata nello studio COAPT; la differenza nella selezione dei pazienti che risultavano avere un minor grado d’insufficienza mitralica definita con l’area dell’orifizio rigurgitante (EROA) e maggiore dilatazione del ventricolo sinistro, misurata con il volume ventricolare sinistro indicizzato (VVsi) nel Mitra-FR. Tali differenze sono state inglobate nel nuovo concetto di insufficienza mitralica sproporzionata e proporzionata, con il quale si concludeva che quando abbiamo un grado maggiore d’insufficienza mitralica e minore rimodellamento cardiaco (insufficienza...continua a leggere

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