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Uno spartiacque nella prevenzione cerebrovascolare lo studio

Per la prima volta, un farmaco antipertensivo dimostra la sua efficacia nella prevenzione secondaria dell’ictus rispetto ad un farmaco attivo.

Alcuni studi hanno dimostrato che il rischio di ictus è proporzionale al grado di ipertensione arteriosa e che il trattamento con antipertensivi può ridurre tale rischio. I farmaci antipertensivi con effetto di inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, possono avere un ruolo aggiuntivo di protezione cardiovascolare e cerebrovascolare che va oltre l’effetto antipertensivo, come già dimostrato nello studio LIFE (Losartan Intervention for Endpoint Reduction in Hypertension). Lo studio PROGRESS (Perindopril pROtection aGainst REcurrent Stroke Study) ha dimostrato come un ACE-inibitore associato ad un diuretico sia in grado di ridurre, in prevenzione secondaria, il rischio di ictus del 43% rispetto al placebo. Inoltre, i risultati di due grossi studi di intervento, lo SHEP e il Syst-Eur, condotti su pazienti ultrasessantenni con ipertensione sistolica isolata, hanno evidenziato una riduzione significativa del rischio di ictus nei pazienti randomizzati al trattamento attivo con un diuretico (clortalidone) o un calcio-antagonista (nitrendipina), rispettivamente del 36% e del 42%. Su queste basi incoraggianti è stato disegnato lo studio MOSES (MOrbidity and mortality after Stroke – Eprosartan vs nitrendipine in Secondary...continua a leggere

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