Il beta bloccante è sovente utilizzato nel trattamento della pressione arteriosa. In alcuni studi il beta bloccante si è dimostrato in grado di modulare la produzione della proteina precursore della beta amiloide, nota per essere coinvolta nell’eziopatogenesi del morbo di Alzheimer (MA). Questo studio ha analizzato l’effetto del trattamento di tre settimane con nebivololo (alla dose di 1 mg/Kg/die) nel modello murino TG2576 di MA. I risultati hanno mostrato un significativo accumulo del beta bloccante nell’encefalo degli animali oggetto dello studio. Il farmaco ha sortito un effetto positivo, riducendo la produzione della beta amiloide, senza però miglioramento della funzione cognitiva. Questo studio dimostra, pertanto, come il beta bloccante possa ridurre la sintesi di proteina beta amiloide. Sono però necessari ulteriori studi, finalizzati ad investigare l’eventuale utilità del beta bloccante nella prevenzione...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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