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La colchicina nel versamento pericardico post chirurgico non riduce l’entità del versamento e il tasso di tamponamento tardivo |
Fonte: Heart 2015;101:1711-1716 doi:10.1136/heartjnl-2015-307827. Questo studio randomizzato, in doppio cieco, con controllo placebo condotto in 10 centri in Francia, ha incluso 197 pazienti ad alto rischio di tamponamento (versamento pericardico persistente di grado moderato severo (gradi ecocardiografia 2, 3 o 4 su una scala da 0 -4)) a 7-30 giorni dopo l'intervento cardiaco. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a colchicina, 1 mg al giorno (n = 98) o placebo (n = 99). L'end point principale era rappresentato dalla variazione del grado di versamento pericardico dopo un trattamento di 14 giorni. Gli end point secondari includevano la frequenza di tamponamento cardiaco tardivo. I due gruppi hanno mostrato una grado basale medio di versamento pericardico simile (2,9 ± 0,8 vs 3,0 ± 0,8) e una simile riduzione media rispetto al basale dopo il trattamento (-1,1 ± 1,3 vs -1.3 ± 1.3 gradi). La differenza media in diminuzione di grado tra i due gruppi era -0.19 (95% CI -0,55 a 0,16, p = 0,23). In totale, si sono verificati 13 casi di tamponamento cardiaco durante il trattamento di 14 giorni (7 e 6 nel gruppo placebo e colchicina, rispettivamente; p = 0.80). A 6 mesi di follow-up, tutti i pazienti erano vivi e avevano subito un totale di 22 (11%) drenaggi: 14 nel gruppo placebo e 8 nel gruppo Colchicina (p = 0.20). leggi anche |
- Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off ( Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impellaleggi la news - Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news - Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news
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