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Fonte: American Heart Association (AHA) Scientific Sessions, 2016. Dall’analisi dello studio PARADIGM-HF è emerso che tra i pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione ridotta trattati con antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi, la grave iperkaliemia (iperpotassiemia) era più probabile in quelli assegnati a Enalapril rispetto a quelli assegnati a Sacubitril e Valsartan. Le lineeguida raccomandano l'uso di antagonisti dei recettori dei mineralcorticoidi per selezionare i pazienti con scompenso cardiaco sintomatico e ridotta frazione di eiezione (HFrEF) per ridurre i tassi di morbilità e mortalità. L'uso di antagonisti dei recettori dei mineralcorticoidi in combinazione con altri inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone, è associato a un aumentato rischio di iperkaliemia. Ricercatori hanno verificato se il rischio di iperkaliemia dovuto all’impiego degli antagonisti dei recettori dei mineralcorticoidi per l’insufficienza cardiaca e ridotta frazione d’eiezione potesse essere ridotta con l’associazione Sacubitril e Valsartan (Entresto) rispetto ad Enalapril (Enapren). I dati dello studio sono stati pubblicati contemporaneamente su JAMA Cardiology. I pazienti con insufficienza cardiaca cronica, con sintomi di classe NYHA II-IV, e frazione di eiezione del ventricolo sinistro inferiore o uguale a 40%, sono stati randomizzati al trattamento di Enalapril 10 mg due volte al giorno oppure 97 mg o 103 mg di Sacubitril e Valsartan due volte al giorno in aggiunta alla terapia guidata dalle lineeguida. Anche se incoraggiato, l'uso degli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi è stato lasciato alla discrezione degli sperimentatori. I livelli sierici di potassio venivano misurati ad ogni visita dello studio. I pazienti che assumevano al basale gli antagonisti dei recettori mineralcorticoidi erano comunemente più giovani, presentavano più bassa frazione di eiezione, avevano più bassa pressione sistolica e presentavano sintomi più avanzati di insufficienza cardiaca, rispetto a coloro che non erano in trattamento, al basale, con gli antagonisti dei recettori dei mineralcorticoidi. I tassi di iperkaliemia di qualsiasi grado sono risultati simili tra i gruppi di trattamento, ma la grave iperkaliemia è risultata più comune nei pazienti assegnati ad Enalapril rispetto a quelli assegnati alla associazione Sacubitril e Valsartan (3.1 per 100 anni-paziente vs 2.2 per 100 pazienti-anno; hazard ratio, HR = 1.37; IC 95%, 1.06-1.76). L'analisi dei pazienti che avevano appena iniziato ad assumere antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi nel corso dello studio ha mostrato che una grave iperkaliemia era più comune nei pazienti assegnati in modo casuale a Enalapril rispetto a quelli assegnati a Sacubitril e Valsartan (3.3 per 100 pazienti-anno contro 2.3 per 100 anni-paziente; HR=1.43; IC 95%, 1.13-1.81). leggi anche |
- Il finerenone riduce l’albuminuria e migliora la prognosi nei pazienti diabetici con malattia renale
Fonte: Agarwal R, Annals of internal medicine. 2024; doi: 10.7326/M23-1023. Un recente studio ha analizzato i dati di due studi di fase 3 che hanno complessivamente coinvolto 12.512 pazienti con malattia renale cronica (CKD) e diabete di tipo 2 (T2D), per individuare il meccanismo principale attraverso cui il finerenone, un antagonista non steroideo dei recettori dei mineralcorticoidi, migliora gli esiti cardiovascolari e renali. Lo studio mirava a quantificare la percentuale di riduzioni del rischio renale e cardiovascolare in un periodo di 4 anni mediata da un cambiamento nel danno renale, misurato dalla variazione del rapporto albumina/creatinina nelle urine (UACR) tra il basale e il mese 4. All’inizio dello studio, l’UACR mediano della popolazione era di...leggi la news - Sildenafil nel trattamento dei pazienti con infezione da Coronavirus e ipertensione polmonare
Fonte: Oliynyk O. V, Rorat M, Strepetova M, O et al. Viruses. 2023 May 11;15(5):1157. PMID: 37243243. PMCID: PMC10223625. DOI: 10.3390/v15051157. L'ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è comune nella malattia grave da coronavirus 2019 (COVID-19) e peggiora la prognosi. Il sildenafil, un inibitore della fosfodiesterasi-5, è approvato per il trattamento della PAH, ma si sa poco della sua efficacia nei casi di COVID-19 grave con PAH. Pertanto questo studio ha valutato l'efficacia clinica del sildenafil nei pazienti con COVID-19 grave e PAH. Sono stati reclutati 75 pazienti, ricoverati in terapia intensiva per infezione da COVID-19 e PAH e sono stati assegnati in modo casuale a ricevere sildenafil o un placebo. L'endpoint primario era la mortalità a...leggi la news - Lo spettro della fibrillazione atriale nei pazienti HFpEF
Fonte: Yang E. et al. J Am Coll Cardiol HF. 2024. doi: 10.1016/j.jacc.2024.03.012. Uno studio pubblicato su JACC Heart Failure ha indagato la prevalenza della fibrillazione atriale subclinica (subclinical atrial fibrillation - sAF) nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata (heart failure with preserved ejection fraction - HFpEF). Confrontando 90 pazienti HFpEF senza diagnosi pregressa di AF con 1.230 partecipanti sani del MESA (multi-ethnic study of atherosclerosis), gli autori dello studio hanno scoperto che la sAF era presente nell'8,9% dei pazienti HFpEF, un tasso significativamente superiore rispetto al 4,1% degli individui senza scompenso cardiaco. L'età mediana dei pazienti HFpEF era di 69 anni, contro i 72 anni dei partecipanti al MESA, con...leggi la news - I vantaggi della TC coronarica nei pazienti diabetici con angina stabile
Fonte: Benedek T, Diabetes Care. 2023; doi.org/10.2337/dc23-0710. Un'analisi recente dello studio DISCHARGE, condotto in 16 paesi europei, ha confrontato la tomografia computerizzata cardiaca (TC) con la coronarografia come approccio diagnostico iniziale per l'angina stabile nei pazienti con diabete e una probabilità pre test intermedia di malattia coronarica. Tra i 3.541 pazienti seguiti per una mediana di 3,5 anni, 557 erano diabetici e 2.984 erano senza diabete. i gruppi hanno mostrato tassi simili di eventi cardiaci avversi maggiori (MACE) indipendentemente dalla strategia diagnostica iniziale. Tuttavia, nei pazienti diabetici, l'approccio con TC è stato associato a una minore incidenza di MACE estesi (cioè eventi cardiovascolari, attacchi ischemici transitori e complicanze procedurali) rispetto all'approccio con coronarografia. In particolare,...leggi la news
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