La miocardite eosinofila: caratteristiche cliniche, trattamento e outcome
Fonte: Brambatti M et al. J Am Coll Cardiol 2017 Nov 7;70(19):2363-2375. doi:10.1016/j.jacc.2017.09.023.

La miocardite eosinofila è una malattia infiammatoria del miocardio caratterizzata da infiltrazione eosinofila, spesso associata ad eosinofilia periferica; la sua presentazione clinica è estremamente varia, con forme paucisintomatiche ed altre fulminanti o con evoluzione verso un quadro di cardiomiopatia cronica restrittiva. Generalmente la diagnosi viene posta sulla base di reperti di laboratorio (aumento della troponina ed eosinofilia) e strumentali (RM cardiaca), anche se la diagnosi di certezza è fornita soltanto dalla biopsia miocardica. Ad oggi i casi di miocardite eosinofila descritti in letteratura sono pochi e non sono disponibili review sistematiche sull’argomento; inoltre, non ci sono indicazioni chiare per il trattamento, anche se alcune evidenze supportano l’utilizzo di corticosteroidi. Questo studio ha analizzato caratteristiche cliniche, outcome e trattamento della miocardite eosinofila, sulla base di una revisione di tutti i casi descritti in letteratura fino a giugno 2017, per un totale di 264 pazienti (fonte: MEDLINE, EMBASE). In particolare, sono stati inclusi nell’analisi principale 179 pazienti con diagnosi di miocardite eosinofila confermata all’esame istologico; l’età media era pari a 41 anni (IQR 27-53 anni), con uguale prevalenza dei due sessi; i pazienti pediatrici (età ≤ 16 anni) rappresentavano il 10.1% dei casi. Nella popolazione di studio, il principale sintomo d’esordio era rappresentato dalla dispnea (59.4%), associata ad eosinofilia periferica nel 75.9% dei casi; la mediana della frazione d’eiezione era pari a 35% (IQR 25-50%). Le patologie più spesso associate alla miocardite eosinofila erano l’ipersensibilità (34.1%) e la granulomatosi eosinofila con poliangioite (12.8%), mentre il 35.7% dei pazienti presentava forme idiopatiche. Il 77.7% dei soggetti è stato trattato con la somministrazione di corticosteroidi, mentre in 30 pazienti (16.8%) si è reso necessario un supporto meccanico del circolo. La mortalità intraospedaliera è risultata pari al 22.3%, con percentuali più elevate nelle forme associate ad ipersensibilità (36.1%, p=0.026). Questi dati mostrano che la miocardite eosinofila si caratterizza per una prognosi sfavorevole in fase acuta, anche se bias di pubblicazione potrebbero aver determinato una sovrastima della mortalità. Per quanto riguarda il trattamento, i risultati dello studio evidenziano la necessità di ulteriori trials clinici e registri multicentrici, che forniscano maggiori evidenze e consentano di migliorare gli outcome intraospedalieri.

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