Predittori di blocco atrioventricolare persistente dopo TAVI
Fonte: Gaede et al. Clin Res Cardiol. 2018;107(1):60-69. doi: 10.1007/s00392-017-1158-2.

In circa un quinto dei pazienti sottoposti a sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVI) si rende necessario l'impianto di un pacemaker, a causa dell'insorgenza di blocchi atrioventricolari avanzati verosimilmente dovuti allo stress meccanico prodotto dal posizionamento della valvola sul nodo atrioventricolare o sulla branca sinistra. Tuttavia, non è noto in che percentuale il blocco atrioventricolare (BAV) insorto dopo la procedura possa andare incontro a recupero spontaneo. Pertanto, questo studio tedesco ha analizzato i predittori di blocco atrioventricolare (BAV) di III grado persistente nei pazienti sottoposti a TAVI. Sono stati valutati 1.198 pazienti sottoposti a TAVI al Kerckhoff Heart and Thorax Center in Germania nel periodo 2010-2015, escludendo i soggetti già portatori di pacemaker (n=173). Dopo la procedura 176 pazienti (14.7%) sono stati sottoposti ad impianto di pacemaker, principalmente a causa di un BAV (74%). I predittori indipendenti di impianto includevano la presenza di un blocco di branca destra pre-esistente (p<0.001) e il posizionamento di una protesi CoreValve (p<0.001). Tra i pazienti impiantati, 102 sono stati seguiti in follow-up, di durata mediana pari a 73 giorni (IQR 62-85). Tra questi, l'indicazione principale all'impianto era rappresentata dal BAV di III grado (74.5%, 76/102), tuttavia il 51.3% ha mostrato un recupero dal BAV nel primo giorno dopo l'impianto, percentuale che saliva al 77.6% a due mesi dalla procedura, con una persistenza del BAV soltanto nel 22.4% dei casi (17/76). I predittori di BAV persistente erano rappresentati dalla presenza di blocco di branca destra pre-esistente (p=0.04), dalla post-dilatazione della protesi (p=0.006), e da un maggior gradiente aortico medio prima della procedura (p=0.013). Inoltre, nei pazienti con persistenza del BAV l'impianto del pacemaker era stato effettuato più precocemente nel decorso post-procedurale (giornata 1, IQR 0-2.5 vs giorno 4, IQR 2-7; p<0.001). L'impianto precoce di pacemaker è risultato l'unico predittore indipendente di BAV persistente (OR 1.36, 95% CI 1.05-1.75; p=0.02). In conclusione, nei pazienti sottoposti a TAVI la prevalenza di BAV di III grado si riduce progressivamente nel periodo post-procedurale; pertanto, in caso di comparsa di un BAV di III grado potrebbe essere utile un approccio più attendista ("watchful waiting"), finalizzato a caratterizzare al meglio l'evoluzione dell'aritmia e ad evitare l'impianto di dispositivi non necessari. Un blocco di branca destro pre-esistente, un elevato gradiente transvalvolare medio pre-procedurale e la post-dilatazione della protesi sono predittori di persistenza del BAV.

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