La monoterapia con anticoagulanti orali e il trattamento con anticoagulanti orali più antiaggreganti piastrinici presenta una efficacia simile in pazienti con cardiopatia ischemica stabile e FA non valvolare
Fonte: So-Ryoung Lee - AJC DOI: https://doi.org/10.1016/j.amjcard.2019.05.072.

Ma la monoterapia con OAC permette una significativa riduzione del rischio di sanguinamento rispetto alla duplice terapia. Queste sono le conclusioni della metanalisi coordinata da So-Ryoung Lee del Seul National University Hospital, Corea del Sud. Le linee guida raccomandano la monoterapia orale anticoagulante (OAC) senza terapia antipiastrinica in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare (FA) e malattia coronarica stabile (CAD): infarto miocardico o rivascolarizzazione coronarica percutanea da più di un anno. Essendo necessarie più evidenze per sicurezza e efficacia della monoterapia con OAC rispetto alla terapia con OAC e antiaggregante piastrinica (AAP), i ricercatori hanno eseguito revisioni sistematiche su PubMed, EMBASE e Cochrane Database fino a febbraio 2019 cercando studi non randomizzati e studi clinici randomizzati che confermassero che la monoterapia con OAC sia più sicura ed efficace rispetto alla terapia con OAC più AAP in pazienti con FA stabile. L'endpoint primario era rappresentato da eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE: un composito di eventi ischemici o trombotici) e gli endpoint secondari includevano sanguinamenti, ictus, morte per tutte le cause e eventi avversi netti (NAE, compositi di eventi ischemici, trombotici o sanguinamenti). Sono stati rilevati 6 studi, che hanno incluso 8.855 pazienti. Non vi è stata alcuna differenza significativa nei pazienti con FA trattati con OAC e AAP rispetto a quelli trattati solo con OAC (HR, 1,09, IC 95%, 0,92-1,29). OAC e AAP erano associati a un rischio significativamente maggiore di sanguinamento maggiore rispetto alla monoterapia con OAC (HR, 1,61, IC 95%, 1,38-1,87), nonché in termini di NAE (HR, 1,21, IC 95%, 1,02-1,43). Non ci sono state differenze significative nei tassi di ictus e morte per tutte le cause.

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