Valore prognostico del rapporto neutrofili/linfociti nel paziente con riacutizzazione di scompenso cardiaco a frazione d’eiezione conservata
Fonte: Boralkar KA et al. Am J Cardiol. In press. DOI: https://doi.org/10.1016/j.amjcard.2019.10.020.

Diversi studi dimostrano che il rapporto neutrofili/linfociti (N/L) rappresenta un marker infiammatorio, semplice da utilizzare e facilmente disponibile nella pratica clinica. Inoltre, negli ultimi anni numerosi studi ne hanno valutato l’impiego in contesti clinici differenti. In questo studio, il rapporto N/L è stato valutato come possibile indicatore prognostico complementare al Get with the Guidelines Heart Failure (GWTG-HF), uno score di rischio validato nei pazienti ricoverati per riacutizzazione di scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata. Nell’analisi sono stati inclusi 443 pazienti ricoverati tra gennaio 2002 e dicembre 2013 per scompenso cardiaco acuto con frazione d’eiezione conservata, per i quali era disponibile il rapporto N/L sia al momento del ricovero che alla dimissione. L'endpoint primario era rappresentato dalla mortalità per tutte le cause. L'età media della popolazione di studio era di 77 ± 16 anni, il 58% dei soggetti era di sesso femminile ed era presente un'elevata prevalenza di diabete mellito (35.4%), coronaropatia (58.2%), ipertensione (96.6%) e fibrillazione atriale (57.5%). Nel corso di un follow-up, di durata mediana pari a 2.15 anni, 121 pazienti (27.3%) sono deceduti. Il valore mediano del rapporto N/L all'ingresso era di 6.5 ​​(IQR 3.6 – 11.1) e nella maggior parte dei pazienti si riduceva durante la degenza. All’analisi di Cox, sia il rapporto N/L all'ingresso (HR 1.18 95% CI 1.00 – 1.38, p=0.04) sia la variazione dello stesso dall’ingresso alla dimissione (HR 1.26, IC 95% 1.10 – 1.45, p=0.001) erano superiori rispetto al punteggio dello score GWTG-HF (p <0.05) nel predire l’outcome oggetto di studio. Inltre, l'aggiunta del rapporto N/L o della variazione assoluta dello stesso al punteggio dello score GWTG-HF aumentava significativamente l’area sotto la curva ROC. Pertanto, un semplice marker infiammatorio come il rapporto N/L, facilmente reperibile nella pratica clinica di routine, può essere utile per la stratificazione del rischio di pazienti ricoverati riacutizzazione di scompenso cardiaco a frazione d’eiezione conservata.

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