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L' endocardite infettiva dopo TAVR si verifica più frequentemente durante i primi 100 giorni dalla procedura ed è comunemente causata dal’Enterococcus comportando notevoli rischi di mortalità e ictus |
Fonte: Stefan Stortecky - American College of Cardiology 2020, giugno, 75, 24, 3020-3030. Questi sono le conclusioni dello studio coordinato da Stefan Stortecky dell Università di Berna, Svizzera. Dal momento che l'endocardite può interessare i pazienti dopo la sostituzione transcatetere della valvola aortica (TAVR), i ricercatori hanno voluto fornire informazioni dettagliate sui tassi di incidenza, i tipi di microrganismi e gli esiti dell'endocardite dopo TAVR. I dati sono stati ricavati dal registro SwissTAVI. L'endocardite infettiva è stata classificata in endocardite precoce (peri-procedurale [<100 giorni] e ritardata-precoce [da 100 giorni a 1 anno]) e tardiva (> 1 anno). Gli eventi clinici sono stati giudicati secondo le definizioni degli endpoint del Valve Academic Research Consortium-2. Durante il periodo di osservazione tra il 2011 e il 2018, 7.203 pazienti sono stati sottoposti a TAVR in 15 ospedali in Svizzera. Durante il follow-up di 14.832 anni-paziente, l'endocardite si è verificata in 149 pazienti. L'incidenza di endocardite peri-procedurale, ritardata-precoce e tardiva dopo TAVR è stata rispettivamente di 2,59, 0,71 e 0,40 eventi per 100 persone-anno. Tra i pazienti con endocardite precoce,i microrganismi più frequentemente isolati è stato Enterococcus (30,1%). Tra quelli con endocardite peri-procedurale, il 47,9% dei pazienti aveva un patogeno che non era suscettibile alla profilassi antibiotica peri-procedurale. Età più giovane (subhazard ratio [SHR]: 0,969; intervallo di confidenza al 95% [CI]: da 0,944 a 0,994), sesso maschile (SHR: 1,998; IC al 95%: da 1,404 a 2,818), mancanza di pre-dilatazione (SHR: 1,4485; IC al 95%: da 1,065 a 2,069) e il trattamento in un laboratorio di emodinamica rispetto alla sala operatoria ibrida (SHR: 1.648; IC al 95%: da 1.187 a 2.287) sono stati associati in modo indipendente all'endocardite. In un'analisi abbinata caso-controllo, i pazienti con endocardite erano ad aumentato rischio di mortalità (hazard ratio: 6,55; IC al 95%: da 4,44 a 9,67) e di ictus (hazard ratio: 4,03; IC al 95%: da 1,54 a 10,52). leggi anche |
- Il finerenone riduce l’albuminuria e migliora la prognosi nei pazienti diabetici con malattia renale
Fonte: Agarwal R, Annals of internal medicine. 2024; doi: 10.7326/M23-1023. Un recente studio ha analizzato i dati di due studi di fase 3 che hanno complessivamente coinvolto 12.512 pazienti con malattia renale cronica (CKD) e diabete di tipo 2 (T2D), per individuare il meccanismo principale attraverso cui il finerenone, un antagonista non steroideo dei recettori dei mineralcorticoidi, migliora gli esiti cardiovascolari e renali. Lo studio mirava a quantificare la percentuale di riduzioni del rischio renale e cardiovascolare in un periodo di 4 anni mediata da un cambiamento nel danno renale, misurato dalla variazione del rapporto albumina/creatinina nelle urine (UACR) tra il basale e il mese 4. All’inizio dello studio, l’UACR mediano della popolazione era di...leggi la news - Sildenafil nel trattamento dei pazienti con infezione da Coronavirus e ipertensione polmonare
Fonte: Oliynyk O. V, Rorat M, Strepetova M, O et al. Viruses. 2023 May 11;15(5):1157. PMID: 37243243. PMCID: PMC10223625. DOI: 10.3390/v15051157. L'ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è comune nella malattia grave da coronavirus 2019 (COVID-19) e peggiora la prognosi. Il sildenafil, un inibitore della fosfodiesterasi-5, è approvato per il trattamento della PAH, ma si sa poco della sua efficacia nei casi di COVID-19 grave con PAH. Pertanto questo studio ha valutato l'efficacia clinica del sildenafil nei pazienti con COVID-19 grave e PAH. Sono stati reclutati 75 pazienti, ricoverati in terapia intensiva per infezione da COVID-19 e PAH e sono stati assegnati in modo casuale a ricevere sildenafil o un placebo. L'endpoint primario era la mortalità a...leggi la news - Lo spettro della fibrillazione atriale nei pazienti HFpEF
Fonte: Yang E. et al. J Am Coll Cardiol HF. 2024. doi: 10.1016/j.jacc.2024.03.012. Uno studio pubblicato su JACC Heart Failure ha indagato la prevalenza della fibrillazione atriale subclinica (subclinical atrial fibrillation - sAF) nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata (heart failure with preserved ejection fraction - HFpEF). Confrontando 90 pazienti HFpEF senza diagnosi pregressa di AF con 1.230 partecipanti sani del MESA (multi-ethnic study of atherosclerosis), gli autori dello studio hanno scoperto che la sAF era presente nell'8,9% dei pazienti HFpEF, un tasso significativamente superiore rispetto al 4,1% degli individui senza scompenso cardiaco. L'età mediana dei pazienti HFpEF era di 69 anni, contro i 72 anni dei partecipanti al MESA, con...leggi la news - I vantaggi della TC coronarica nei pazienti diabetici con angina stabile
Fonte: Benedek T, Diabetes Care. 2023; doi.org/10.2337/dc23-0710. Un'analisi recente dello studio DISCHARGE, condotto in 16 paesi europei, ha confrontato la tomografia computerizzata cardiaca (TC) con la coronarografia come approccio diagnostico iniziale per l'angina stabile nei pazienti con diabete e una probabilità pre test intermedia di malattia coronarica. Tra i 3.541 pazienti seguiti per una mediana di 3,5 anni, 557 erano diabetici e 2.984 erano senza diabete. i gruppi hanno mostrato tassi simili di eventi cardiaci avversi maggiori (MACE) indipendentemente dalla strategia diagnostica iniziale. Tuttavia, nei pazienti diabetici, l'approccio con TC è stato associato a una minore incidenza di MACE estesi (cioè eventi cardiovascolari, attacchi ischemici transitori e complicanze procedurali) rispetto all'approccio con coronarografia. In particolare,...leggi la news
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