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La disfunzione cardiaca e il danno subclinico nelle pazienti con cancro alla mammella in trattamento con antracicline |
Fonte: Zito 10.1093/ehjci/jeaa339. La disfunzione cardiaca è la maggiore manifestazione della cardiotossicità da terapia oncologica, ed è definita come la diminuzione di almeno 10 punti percentuale della frazione d’eiezione (FE), rispetto ad un valore <50%. L’ecocardiografia speckle tracking, permette invece di diagnosticare il danno cardiaco subclinico, attraverso la misurazione del global longitudinal strain (GLS). Attualmente, una riduzione del GLS maggiore del 15% dal valore di base è suggestiva di danno cardiaco, anche quando la FE è preservata. Zito e colleghi hanno effettuato uno studio multicentrico prospettico che coinvolgeva una coorte di 146 pazienti con cancro alla mammella. Le pazienti sono state divise in tre gruppi a seconda del trattamento che ricevevano: doxorubicina o epirubicina con ciclofosfamide (gruppo AC/EC); antraciclina con tassano (gruppo AC/EC/Tax); e fluorouracile con epirubicina e tassani (gruppo FEC/Tax). 56 pazienti del totale della coorte ricevevano anche trastuzumab. La FE e il GLS del ventricolo sinistro sono stati calcolati prima della chemioterapia (T0), a tre mesi (T3), a 6 mesi (T6) e a 12 mesi (T12). Una caduta della FE maggiore o uguale del 10%, ma rimanendo sempre nel range di normalità, è stata evidenziata a 6 mesi nel 25,3% dei pazienti con una diminuzione precoce nel gruppo FEC/tax. Invece, una riduzione del GLS >15% si è verificata in più del 60% dei pazienti. Il GLS diminuiva sia nella popolazione intera che nei vari sottogruppi. Il gruppo FEC/Tax mostrava il peggiore GLS a 6 mesi. Il trastuzumab inoltre determinava un peggioramento del GLS a 12 mesi. Una significativa riduzione del GLS si osservava in tutti i segmenti del ventricolo sinistro e in modo maggiore a livello del setto anteriore e dell’apice cardiaco. Gli autori concludevano che la diminuzione del GLS è più precoce e pronunciata nelle pazienti con cancro della mammella che ricevevano FEC con tassani. Il trastuzumab determina un peggioramento della funzione cardiaca. Tutti i segmenti del ventricolo sinistro sono danneggiati con maggiore peggioramento del setto anteriore e dell’apice. |
- Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off ( Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impellaleggi la news - Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news - Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news
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