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Smettere di fumare con la citisiniclina |
Fonte: Rigotti N, Cytisinicline for Smoking Cessation. JAMA 2023; doi:10.1001/jama.2023.10042. Una promettente novità nel campo della cessazione del fumo emerge da uno studio clinico randomizzato che ha testato la sicurezza ed efficacia della citisiniclina in soggetti fumatori adulti. La citisiniclina è un alcaloide di origine vegetale, che agisce legandosi in modo selettivo ai recettori nicotinici dell'acetilcolina α4β2, che sono coinvolti nella dipendenza da nicotina. Sebbene non sia attualmente autorizzata negli Stati Uniti, la citisiniclina è utilizzata in alcuni paesi europei come aiuto per smettere di fumare e in Italia è in commercio dall’Aprile 2023. Tuttavia, il regime posologico e la durata del trattamento ottimali non sono ancora chiari. Lo studio ORCA-2, condotto su un gruppo di 810 adulti fumatori che desideravano smettere, ha confrontato l'efficacia e la tollerabilità della citisiniclina in due diverse durate di trattamento (6 o 12 settimane) rispetto al placebo. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a tre gruppi: il primo ha ricevuto citisiniclina 3 mg, tre volte al giorno per 12 settimane; il secondo ha ricevuto citisiniclina per 6 settimane seguite da placebo per 6 settimane; il terzo ha ricevuto placebo per 12 settimane. Tutti i partecipanti hanno ricevuto supporto comportamentale. I risultati hanno rivelato tassi di astinenza dal fumo nettamente superiori nei gruppi trattati con citisiniclina rispetto al gruppo placebo. Nel gruppo che ha ricevuto citisiniclina per 6 settimane, il tasso di astinenza continua è stato del 25% rispetto al 4% nel gruppo placebo durante le settimane del trattamento, nel gruppo che ha ricevuto il trattamento per 12 settimane il tasso di astinenza nelle ultime settimane di trattamento è stato maggiore rispetto al placebo (32% vs 7%). Gli effetti collaterali più comuni riportati nei partecipanti trattati con citisiniclina sono stati nausea, sogni anomali e insonnia, ma questi sintomi sono stati riportati in meno del 10% dei casi. La terapia con citisiniclina, dimostratasi sicura ed efficace, rappresenta un importante passo avanti nel fornire alternative efficaci per contrastare la dipendenza da nicotina e promuovere la salute polmonare e generale. leggi anche |
- Pacemaker dopo la TAVI: meglio stimolare la branca sinistra?
Fonte: Wang, et al. 10.1016/j.hrthm.2024.09.021. L'impianto di pacemaker permanente è una complicanza comune dopo l'impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI) ed è associato con un significativo peggioramento prognostico a lungo termine. In questo studio è stato dunque valutato se la stimolazione fisiologica dell'area della branca sinistra (LBBAP) possa migliorare gli esiti clinici a lungo termine rispetto alla stimolazione tradizionale del ventricolo destro in pazienti con indicazione a impianto di pacemaker post-TAVI. Sono stati dunque analizzati retrospettivamente i dati di 237 pazienti consecutivi sottoposti a impianto di pacemaker tradizionale (N=117) o LBBAP (N=120) dopo TAVI. Gli esiti a lungo termine, tra cui la morte per qualsiasi causa, il ricovero per scompenso cardiaco e le variazioni della frazione...leggi la news - La caratteristica del vettorcardiogramma e il suo valore predittivo per la riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra nei bambini con distrofia muscolare di Duchenne
Fonte: Yaru Cui, Shuran Shao, Linling Zhang, et al. Rev. Cardiovasc. Med. 2024, 25(8), 309; https://doi.org/10.31083/j.rcm2508309. La prognosi della distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è infausta una volta che si sviluppa allo stadio di compromissione cardiaca. Studi recenti hanno dimostrato che l'elettrocardiogramma (ECG), che consiste nell'ECG generale e nel vettorcardiogramma (VCG), conserva un ruolo estremamente potente nella valutazione dei pazienti con ridotta disfunzione sistolica del ventricolo sinistro (LV). Tuttavia, non sono mai stati riportati dati relativi alle registrazioni del VCG nella DMD e al suo valore prognostico per la riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) della DMD. Questo studio si propone di descrivere le caratteristiche della VCG nei bambini con DMD e di...leggi la news - Titolazione dei farmaci per lo scompenso: chi non risica non rosica!
Fonte: Ambrosy, et al. 10.1016/j.jchf.2024.07.009. Nella pratica clinica, le decisioni riguardanti l’utilizzo della terapia medica guidata dalle linee guida (GDMT) per lo scompenso cardiaco potrebbero essere influenzate più dal profilo di rischio complessivo che da singole variabili come la pressione sanguigna o la funzione renale. Nello studio STRONG-HF, l'intensificazione rapida della GDMT è risultata efficace, ma la sicurezza, tollerabilità ed efficacia in base alla severità clinica rimangono poco esplorate. In questo studio, è stato valutato l’impatto della cura ad alta intensità in base al punteggio di rischio MAGGIC. A tale scopo, sono stati inclusi 1.078 pazienti con scompenso acuto, randomizzati a cure standard o ad alta intensità (titolazione rapida dei trattamenti al 100% delle dosi...leggi la news - L'adrenomedullina biologicamente attiva come marker di congestione residua nel paziente scompensato.
Fonte: Voordes et al https://doi.org/10.1002/ejhf.3336. L'adrenomedullina biologicamente attiva (bio-ADM) è una proteina che ha un ruolo importante nel mantenimento della funzione di barriera dell'endotelio vascolare. La bio-ADM è un marcatore promettente della congestione residua. Inoltre, è fortemente associata alla pressione di incuneamento, la pressione atriale destra, il peptide natriuretico di tipo pro-B N-terminale (NT-proBNP) e l'elevata bio-ADM pre-dimissione sono fortemente associati alle riospedalizzazioni per scompenso cardiaco. Lo studio STRONG-HF (Safety, tolerability and efficacy of up-titration of guideline-directed medical therapies for acute heart failure) ha dimostrato che la terapia medica ad alta intensità (HIC) suggerita dalle linee guida (GDMT) ha migliorato la congestione e gli esiti clinici nei pazienti con insufficienza cardiaca (HF). L'associazione tra bio-ADM,...leggi la news
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