Morte cardiaca improvvisa nello sportivo: il doping non c’entra!
Fonte: Hansen, et al. 10.1016/j.jacep.2023.11.006.

La conoscenza tra morte cardiaca improvvisa correlata allo sport (sport-related sudden cardiac death, SrSCD) e i risultati degli esami tossicologici negli atleti è scarsa. In questo studio gli autori hanno quindi analizzato i risultati tossicologici post mortem in una coorte multinazionale di giovani vittime di SrSCD. A tale scopo, i casi di SCD con età compresa tra i 12 e i 49 anni con esame post mortem completo sono stati inclusi, coinvolgendo Danimarca, Spagna e Australia. I risultati sono stati confrontati tra SrSCD e non-SrSCD, valutando il ruolo dei risultati tossicologici nei casi di SrSCD. Sono stati inclusi 3.189 casi di SCD, di cui 219 (7%) erano correlati allo sport. I pazienti con SrSCD erano più giovani (36 anni vs 41 anni; P < 0,001) e prevalentemente di sesso maschile (96% vs 75%; P < 0,001), e la loro morte era più spesso causata da malattia cardiaca strutturale (68% vs 61%; P = 0,038). Gli screening tossicologici positivi erano meno probabili tra i casi di SrSCD rispetto ai casi di non-SrSCD (12% vs 43%; P < 0,001), corrispondenti a una probabilità dell’82% inferiore di uno screening positivo nei casi di SrSCD. Gli analgesici non oppioidi sono sati il ritrovamento più comune (3%), e altri farmaci associati alla SCD sono stati rilevati nel 6% dei SrSCD.

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