Un’occhiata al rene: edema maculare predice l’insufficienza renale nel diabete
Fonte: Ou S, JCEM. 2024; doi.org/10.1210/clinem/dgad581.

Nonostante i progressi nel trattamento del diabete mellito (DM), le complicanze persistono, tra cui la retinopatia diabetica (DR), l'edema maculare diabetico (DME) e la nefropatia diabetica (DKD), derivanti dal danno vascolare indotto da iperglicemia cronica. Il DME si verifica a seguito della rottura della barriera emato-retinica, causando accumulo di liquidi e perdita della vista. Studi precedenti collegano la gravità della DR con la progressione della DKD, ma la relazione tra DME e DKD rimane inesplorata. Uno studio retrospettivo ha indagato se il DME predice l'insufficienza renale nei pazienti affetti da DM e CKD. Lo studio ha analizzato i dati di circa 90 milioni di pazienti provenienti da 120 organizzazioni sanitarie della rete TriNetX. Prima della correzione, la coorte DME ha mostrato una peggiore funzione renale e controllo glicemico rispetto alla coorte non-DME. Tuttavia, dopo il bilanciamento per demografia, stato socioeconomico, stile di vita, comorbidità e uso di farmaci, è stato possibile confrontare i due gruppi. La coorte DME ha mostrato un rischio significativamente più elevato di malattia renale terminale (ESRD), dialisi e trapianto renale rispetto alla coorte non-DME. Le analisi di sottogruppo hanno rivelato risultati consistenti indipendentemente dalla durata del follow-up, dal tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR) iniziale o dai livelli di emoglobina glicata. I risultati dello studio sottolineano l'importanza di un monitoraggio e un follow-up stretto della funzione renale nei pazienti diabetici con DME. Questi risultati evidenziano la necessità di integrare le valutazioni oftalmologiche nella gestione completa di DM e CKD per ridurre il rischio di complicanze renali e migliorare la prognosi dei pazienti.

leggi anche
  • Nuove indicazioni dell’acido bempedoico: aperta la strada anche alla riduzione del rischio cardiovascolare
    Fonte: European Medicines Agency (EMA) March 2024. Meeting highlights from the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) 18-21 March 2024 | European Medicines Agency (europa.eu). L’acido bempedoico, insieme agli inibitori di PCSK9 e all’RNA interferente inclisiran, è protagonista dall’attuale rivoluzione nel trattamento dell’ipercolesterolemia. L’acido bempedoico agisce inibendo l'ATP citrato liasi ed è in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL (LDL-C) dal 17 al 28% in aggiunta alla terapia ipolipemizzante con statine e/o ezetimibe. Attualmente è approvato per il trattamento dell’ ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta e/o altra terapia ipolipemizzante nei pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi di LDL-C. A marzo 2024, il Comitato per i...leggi la news
  • Morte cardiaca improvvisa nello sportivo: il doping non c’entra!
    Fonte: Hansen, et al. 10.1016/j.jacep.2023.11.006. La conoscenza tra morte cardiaca improvvisa correlata allo sport (sport-related sudden cardiac death, SrSCD) e i risultati degli esami tossicologici negli atleti è scarsa. In questo studio gli autori hanno quindi analizzato i risultati tossicologici post mortem in una coorte multinazionale di giovani vittime di SrSCD. A tale scopo, i casi di SCD con età compresa tra i 12 e i 49 anni con esame post mortem completo sono stati inclusi, coinvolgendo Danimarca, Spagna e Australia. I risultati sono stati confrontati tra SrSCD e non-SrSCD, valutando il ruolo dei risultati tossicologici nei casi di SrSCD. Sono stati inclusi 3.189 casi di SCD, di cui 219 (7%) erano correlati allo sport....leggi la news
  • Beneficio della terapia con dapagliflozin in pazienti con scompenso cardiaco e pregresso infarto miocardico
    Fonte: Peikert A, Vaduganathan M, Claggett BL, et al. Eur J Heart Fail. Published online March 15, 2024. doi:10.1002/ejhf.3184. Un’analisi combinata degli studi DAPA-HF e DELIVER ha documentato che il dapagliflozin determina un beneficio significativo in pazienti con scompenso cardiaco a prescindere dal fatto che questi abbiano presentato o meno un infarto miocardico. L’analisi ha incluso oltre 11.000 pazienti, di cui il 34% aveva presentato un infarto. Questi ultimi pazienti presentavano un rischio maggiore di eventi. Il dapagliflozin ha mostrato un'efficacia simile nel ridurre il rischio del risultato primario sia nei pazienti con che senza precedente infarto, con un hazard ratio (HR) di 0,83 per i pazienti con infarto 0,76 per quelli senza. Questi benefici...leggi la news
  • Intelligenza artificiale ed RX del torace: back to the future!
    Fonte: Bhave, et al. 10.1093/eurheartj/ehad782. L'identificazione precoce delle anomalie strutturali cardiache indicative di insufficienza cardiaca è cruciale per migliorare la prognosi dei pazienti. Le radiografie del torace (chest X-ray, CXR) vengono regolarmente eseguite su una vasta popolazione di pazienti, offrendo un'opportunità per sviluppare strumenti di screening basati sull’intelligenza artificiale. In questo studio, è stato dunque sviluppato un modello per identificare l'ipertrofia (LVH) e la dilatazione del ventricolo sinistro (LVD) utilizzando immagini di CXR. A tale scopo, sono stati utilizzati 71.589 esami provenienti da 24.689 pazienti diversi che avevano eseguito un ecocardiogramma entro 1 anno. È stato dunque sviluppato e valutato un modello di deep learning utilizzando le curve ROC. Le prestazioni del modello sono state...leggi la news
  • Corticosteroidi in aggiunta alla trombectomia nell’ictus: risultati dello studio MARVEL
    Fonte: Yang Q, JAMA. 2024; doi: 10.1001/jama.2024.0626. C’è una costante ricerca di terapie aggiuntive che possano migliorare il trattamento dell'ictus ischemico acuto. A tal riguardo, studi preclinici hanno mostrato dei benefici dei corticosteroidi che sembrano in grado di ridurre l'area di infarto, regolando il flusso sanguigno e stabilizzando la barriera ematoencefalica. Tuttavia, manca una validazione clinica negli uomini. Un recente trial clinico randomizzato condotto in Cina ha mirato a determinare se il metilprednisolone intravenoso migliora gli esiti per i pazienti con ictus ischemico acuto dovuto a occlusione di vasi sanguigni di grande diametro (LVO) sottoposti a trombectomia endovascolare. Lo studio ha coinvolto 1.680 pazienti reclutati in 82 ospedali, con arruolamento avvenuto tra febbraio 2022 e...leggi la news

Primo Piano

Attendi...
loading
3-2020
DiabeLink
ANTICOAGULANTI ORALI? MAI STATI COSÌ SICURI!
AUTOMONITORAGGIO GLICEMICO E TERAPIA DEL DIABETE
Guida Sicura
Speciale
BBMAX
Best Practice
OpenLab
Experience Desk