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Infarto miocardico e ventricolo destro |
Fonte: Circulation. 2010;122:1405-1412.
Un interessante studio è stato pubblicato su Circulation relativo all’incidenza di ischemia del ventricolo destro in corso di infarto miocardico acuto, valutata mediante risonanza magnetica cardiaca. Sono stati arruolati 242 pazienti consecutivi con STEMI riperfuso e sottoposti a risonanza magnetica a 1 settimana e a 4 mesi dall’evento. In fase acuta, gli autori hanno riscontrato una elevata incidenza di edema del ventricolo destro (51% dei pazienti), spesso associato a late enhancement (31%). In particolare, l’edema e il late enhancement sono stati riscontrati rispettivamente anche nel 33% e nel 12% dei pazienti con infarto miocardico anteriore. La frazione di eiezione del VD è risultata inversamente proporzionale all’estensione dell’edema e del late enhancement. Al follow up a 4 mesi, è stata osservata una netta riduzione del late enhancement (presente in circa il 10% dei pazienti). Questi dati quindi evidenziano come sia frequente un danno ischemico acuto del ventricolo destro in corso di STEMI, che non è limitato al solo infarto a sede inferiore; tuttavia, nella maggioranza dei pazienti tale danno è reversibile. |
- Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off (leggi la news - Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news - Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news
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