Quando l'embolia è paradossa.
Fonte: Circulation 2010;122;1968-1972.

PFOBello questo Clinician Update dal titolo “Paradoxical Embolism” redatto nientepopodimenoche da Maron, Shekar e Goldhaber e pubblicato sull’ultimo numero di Circulation. Lo stroke criptogenetico rende conto di circa il 40% di tutti gli eventi cerebrovascolari , nonostante il miglioramento e l’ottimizzazione delle tecniche di diagnosi. Tra le varie cause di stroke criptogenetico, i cardioembolismi possono rappresentare cause significativamente importanti. Tra queste si ricordano i tumori cardiaci, gli strands valvolari (es. le escrescenze di Lambl), le placche aterosclerotiche aortiche, sia dell’aorta ascendente che dell’arco aortico e i tromboembolismi venosi che, associati ad anomalie cardiache, possono portare ad embolizzazione sistemica tra cui l’embolia cerebrale. La più comune fonte di embolia paradossa è senza dubbio il Forame Ovale Pervio (PFO). Il Clinician Update ripercorre i principali meccanismi fisiopatologici di embolia paradossa, rivedendone pregi e difetti del trattamento medico e percutaneo. Proviamo a riassumere brevemente i principali passaggi. I principali meccanismi di embolia paradossa attraverso il PFO risultano essere:

  • Il passaggio attraverso il PFO di una embolia venosa (vedi Figura)
  • Una trombogenicità locale indotta dal PFO e/o da un concomitante aneurisma del setto interatriale (ASA)
  • Formazioni di trombosi atriali dovute a malattia aritmica atriale spesso associata alla presenza di PFO/ASA.

Di sicuro, la presenza di PFO+ASA ha mostrato una ricorrenz di stroke 4 volte superiore durante un follow-up di 4 anni rispetto al solo PFO (Rispettivamente 19.2% vs 5.6%). I principali fattori predittivi di stroke sembrano essere:

  • PFO larghi (>4 mm determinati alla dilatazione con pallone in sede di emodinamica)
  • Una rete di Chiari esuberante
  • Una lunghezza del tunnel del PFO>14 mm

Che fare? Più o meno nulla in prevenzione primaria. Qualcuno ha speculato sul fatto che la chiusura del PFO in prevenzione primaria sia appropriata in pazienti ad elevato rischio (largo PFO associato ad ASA, con shunt destro-sin spontaneo, rete di Chiari prominente e con coagulopatie documentate). Questa ipotesi, tuttavia, non è mai stata dimostrata. In prevenzione secondaria la terapia antitrombotica con warfarin o ASA è raccomandata in pazienti con PFO per prevenire le ricorrenze di stroke. La chiusura percutanea dovrebbe essere limitata a pazienti considerati ad elevato rischio. Buona lettura a tutti.

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MASSIMO RUGGIERO
In prevenzione primaria non ci sono indicazioni: allora perchè fare un ECOTEE? e senza ECOTEE non si possono valutare le caratteristiche del PFO. UN cane che si morde la coda.
inserito il: 15-11-2010 13:03
 
 
GIUSEPPE MARINO BENVENUTO
Se sulla base di questa esauriente e convincente review sul topic si analizzassero le cartelle cliniche italiane di chiusura percutanea e chirurgica di FOP... se ne scoprirebbero delle belle, in quanto a mia conoscenza pochi casi rientrano in queste indicazioni..quasi una specie di linee guida scritte da 2 Guru della Cardiologia Mondiale (Maron e Goldhaber).
inserito il: 15-11-2010 15:17
 
 
FABIO MENGHINI
suggerisco a tutti di leggere la Consensus della sezione laziale del GISE sulle indicazioni alla chiusura percutanea del PFO. Tra le cose più interessanti la definizione, assolutamente restrittiva, di evento candidato.
inserito il: 15-11-2010 17:05
 
 
ANTONIO PROVENZANO
Disponendo oggi i migliori centri di Cardiochirurgia ed Emodinamica di dispositivi di altissima tecnologia sono del parere che i PFO,anche in prevenzione primaria,una volta diagnosticati,vadano sottoposti a chiusura per via percutanea.
inserito il: 15-11-2010 20:05
 
 
MONICA BALDONI
Ma i PFO sono presenti nel 25% della popolazione generale!!!!!!!!!!
inserito il: 15-11-2010 22:04
 
 
LORENO QUERCETO
pazienti ad alto rischio (coagulopatie protrombotiche, dimostrazione AngioRM di lesioni cerebrali multiple, shunt dx-sx a riposo,) con PFO ad alto rischio(con ASA, rete chiari sviluppata, lunghezza >14 mm)la chiusura percutanea del PFO garantisce ridotta ricorrenza eventi ischemici cerebrali. Negli altri non evidenze
inserito il: 15-11-2010 22:49
 
 
PAOLA DE RANGO
piu' che un review article sull embolia paradossa in genere e' un review article sul PFO. Ci sono anche altre cause piu rare di embolia paradossa!
inserito il: 16-11-2010 10:21
 
 
PAOLO TOSITTI
Mi sembra assurdo non effettuare quantomeno una terapia farmacologica per la prevenzione primaria dell'embolia paradossa nei casi di PFO e aneurisma del SIA con caratteristiche di maggior rischio.
inserito il: 17-11-2010 14:36
 
 
MARIO UGO MIRABELLA
molto bello ed esauriente questo studio su un problema spesso complicato da chiarire
inserito il: 19-11-2010 21:05
 
 
GIANFRANCO RICCIARDI
pur limitandosi alla sintesi proposta,mi sembra che uno dei valori dello studio sta nell'individuare quei casi di PFO da indirizzare alla chiusura,limitando la tendenza di alcuni centri a trattarli tutti indiscriminatamente
inserito il: 28-12-2010 11:17
 
 
VINCENZO IMMORDINO
concordo col Dr Ricciardi
inserito il: 28-12-2010 23:02
 
 
POMPILIO FAGGIANO
Mi permetto di ricordare che non esiste al momento evidenza da Trial randomizzato di una maggiore efficacia della chiusura del PFO rispetto alla terapia medica convenzionale, in Prevenzione Secondaria !!! (figuriamoci in prevenzione secondaria!!).
Suggerisco di leggere i risultati del Closure I, recentemente presentati all'AHA ed oggetto di numerosi commenti in altra sezione del sito.
inserito il: 28-12-2010 23:05
 
 
FRANCESCO AMICO
concordo con cio' che ha riferito il collega faggiano
inserito il: 09-01-2011 09:27
 
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