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Diatesi emorragica e trombofilica nel paziente cardiochirurgico |
Fonte: Circulation. 2010;122:2068-2077.
I medici si trovano ad affrontare la sfida del precario equilibrio tra diatesi emorragica e trombofilica. Disturbi emorragici o mancato ottenimento dell'emostasi adeguata durante l'intervento chirurgico possono portare a gravi emorragie. Tuttavia, se si verificano complicanze trombotiche (ad esempio, ictus tromboembolico), queste ultime possono essere molto più difficili da trattare. Per raggiungere un equilibrio stabile tra sanguinamento e coagulazione, il medico dovrebbe avere una comprensione fondamentale della fisiologia della coagulazione. In questo articolo di Circulation si esamina il ruolo fisiologico dell'endotelio vascolare a mantenere un ambiente antitrombogenico in linea di base e una capacità protrombotica in caso di lesione. I farmaci anticoagulanti comunemente utilizzati vengono esaminati in questo contesto. Questa valutazione è seguita da una rassegna sui disturbi ereditari di diatesi emorragica e trombofilica ed i meccanismi che conducono a difetti nella fisiologia della coagulazione. Si discute successivamente dell'approccio al paziente che sanguina, ivi compresa l'interpretazione dei più frequenti test di coagulazione utilizzati. Infine, si analizzia la terapia con dispositivi di assistenza meccanica come in un caso estremo di una emorragia acquisita e diatesi trombofilica. |
- Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off (leggi la news - Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news - Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news
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