Studio BENEDICT-B: verapamil non aggiunge valore a trandolapril sugli outcome renali e cardiovascolari
Fonte: J Hypertens 2011; 29(2): 207-216.

Questo studio ha valutato se l’aggiunta di un bloccante dei canali del calcio non diidropiridinico a un ACE-inibitore migliori l’albuminuria e gli outcomes cardiovascolari nei pazienti diabetici di tipo 2. Il Bergamo Nephrologic Diabetes Complications Trial-B (BENEDICT-B) è uno studio multicentrico, prospettivo, doppio-cieco, a gruppi paralleli che ha valutato gli outcomes renali e cardiovascolari in 281 pazienti ipertesi diabetici di tipo 2 con microalbuminuria che sono stati randomizzati ad assumere per almeno 2 anni verapamil/trandolapril 180 mg/2 mg die o trandolapril (2 mg die). Il principale outcome era la persistente macroalbuminuria (albuminuria >200 µg/min in due visite consecutive). Gli obiettivi terapeutici erano SBP/DBP inferiori a 120/80 mmHg e HbA1C inferiore a 7%. Dopo 4.5 anni di osservazione, 18 pazienti (13%) in terapia con verapamil/trandolapril vs. 15 (10.5%) in terapia con trandolapril [hazard ratio (95% intervallo di confidenza [CI]) 1.07 (0.54-2.12), P=0.852] sono progrediti in macroalbuminuria; 62 (44.9%) vs. 71 (49.7%) [0.80 (0.57-1.12), P=0.198] sono regrediti a una condizione di normoalbuminuria (con escrezione urinaria di albumina <20 µg/min) e 20 (14.5%) vs. 21 (14.7%) [hazard ratio 0.93 (0.50-1.72), P=0.816] hanno avuto eventi cardiovascolari maggiori. BP e controllo metabolico erano simili tra I due gruppi. I pazienti con eventi cardiovascolari erano significativamente meno [13 (9.8%) vs. 28 (18.9%), hazard ratio: 0.37 (0.19-0.71), P=0.003] nei pazienti regrediti in una condizione di normoalbuminuria rispetto a quelli senza regressione. La differenza è rimasta significativa anche dopo un aggiustamento per le caratteristiche basali [0.40 (0.20-0.79), P=0.009], follow-up SBP [0.40 (0.20-0.80), P=0.010] o DBP [0.36 (0.18-0.73), P=0.004] BP o HbA1C [0.43 (0.21-0.88), P=0.021]. Concludendo nei pazienti diabetici di tipo 2 ipertesi con microalbuminuria, verapamil aggiunto a trandolapril non ha migliorato gli outcome renali o cardiovascolari. Indipendentemente da verapamil, trandolapril ha normalizzato l’albuminuria in metà dei pazienti garantendo una significativa cardioprotezione.

  • Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
    Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off (leggi la news
  • Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
    Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news
  • Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
    Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news

Primo Piano

Attendi...
loading
3-2020
DiabeLink
ANTICOAGULANTI ORALI? MAI STATI COSÌ SICURI!
AUTOMONITORAGGIO GLICEMICO E TERAPIA DEL DIABETE
Guida Sicura
Speciale
BBMAX
Best Practice
OpenLab
Experience Desk