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Nuovo Scientific Statement AHA sull'embolia polmonare |
Fonte: Circulation. 2011;123:00-00.
Nuovo scientific statement dell'AHA sul management dell'embolia polmonare massiva e submassiva, della trombosi venosa profonda e dell'ipertensione polmonare cronica da tromboembolismo venoso. Il tromboembolismo venoso (VTE) è responsabile dell'ospedalizzazione di circa 250.000 americani ogni anno e rappresenta una causa significativa di mortalità ed invalidità. Questo nuovo documento rivisita lo stato dell'arte affrontando non solo il tema dell'embolia polmonare ma anche del miglior trattamento per la TVP e la malattia polmonare cronica tromboembolica. In particolare, grande risalto è stato dato all'uso della terapia medica e chirurgica avanzata dell'embolia polmonare (in particolare la trombolisi e l'embolectomia con tecniche catheter based o chirurgica). Il goal è di rendere i clinici capaci di gestire i sintomi dell'embolia polmonare, patologia, come già detto, infausta ed invalidante. Di seguito, vi proponiamo la flow-chart proposta dal documento riguardo la terapia fibrinolitica nell'embolia polmonare massiva e submassiva con o senza evidenza di disfunzione ventricolare destra. Si ricorda qui che la definizione data per l'embolia polmonare submassiva è di embolia polmonare acuta senza evidenza di ipotensione (PA sistolica >90 mmHg) ma con segni di disfunzione ventricolare destra o evidenza di necrosi miocardica (in particolare evidenza di elevati livelli di troponina I >0.4 ng/ml o troponina T >0.1 ng/ml). Tra i fattori di disfunzione ventricolare destra, inoltre, è contemplato il BNP (o, in alternativa, l'N-terminal pro-BNP). Pertanto, stando al Documento di consenso, a tutti i pazienti in cui si sospetti un evento embolico polmonare, per la sua corretta stratificazione andrebbero sempre dosati anche tali indici bio-umorali, importanti sia prognosticamente che per trattamenti farmacologici più aggressivi. L'embolectomia con catetere o chirurgica andrebbe riservata in prima istanza a centri considerati esperti in tali metodiche come alternativa alla fibrinolisi, oppure, per la grande maggioranza, a pazienti con embolia polmonare acuta massiva con evidenza di fallimento della terapia trombolitica (quindi con emodinamica persistentemente scadente o recidiva di collasso emodinamico). Tali metodiche nella terapia dell'embolia polmonare submassiva sono in classe IIb con sostanzialmente le stesse raccomandazioni. Non vi annoio più.. Per chi fosse interessato all'argomento il documento è free online.. Scarica allegato in PPTX - Download |
- Consumo di alcol e rischio di eventi cardiovascolari nelle donne
Fonte: ACC Congress 2024. Un recente studio presentato al congresso annuale dell’American College of Cardiology mette in luce come donne giovani e di mezza età che consumano otto o più bevande alcoliche a settimana (oltre una al giorno in media) siano significativamente più a rischio di sviluppare malattie coronariche rispetto a quelle che bevono meno. Lo studio ha esaminato il legame tra il consumo di alcol e le malattie cardiache, evidenziando una connessione particolarmente forte nelle donne, comprese quelle più giovani. Lo studio ha utilizzato dati di oltre 430.000 persone assistite da un’organizzazione sanitaria, includendo quasi 243.000 uomini e 189.000 donne, con un'età media di 44 anni e senza malattie cardiache all'inizio dello studio. I...leggi la news - Defibrillatori esterni automatici: dispositivi salvavita sotto-utilizzati negli spazi pubblici
Fonte: ACC Congress 2024. Un recente studio rivela una preoccupante sotto-utilizzazione dei defibrillatori esterni automatici negli spazi pubblici, nonostante la loro disponibilità e la potenziale capacità di salvare vite in caso di arresto cardiaco fuori dall'ospedale. Presentata durante la sessione scientifica annuale dell'American College of Cardiology, la ricerca ha analizzato 1799 casi di arresto cardiaco avvenuti a casa o in luoghi pubblici a Kansas City, Missouri, tra il 2019 e il 2022, scoprendo che i defibrillatori sono stati utilizzati solamente in 13 occasioni. Tra gli arresti avvenuti in pubblico, la rianimazione cardiopolmonare è stata amministrata in circa il 42% dei casi, ma i defibrillatori sono stati utilizzati solo nel 7% delle situazioni. Sorprendentemente, quasi la...leggi la news - Ipotensione da sacubitril/valsartan in pazienti con scompenso cardiaco a frazione d’eiezione lievemente ridotta o preservata: fattori di rischio e implicazioni prognostiche
Fonte: ACC Congress 2024 - Foà A, Vaduganathan M, Claggett BL, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi: 10.1016/j.jacc.2024.02.035). Uno studio recentemente pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha esplorato le implicazioni dell'ipotensione correlata al trattamento con sacubitril/valsartan in pazienti affetti da scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata. L'analisi, derivante dai dati del trial PARAGON-HF, si concentra sui predittori di ipotensione indotta da trattamento, sulle conseguenze cliniche post-ipotensione e sulla relazione tra la frazione di eiezione ventricolare sinistra e l'incidenza di ipotensione. Tra i 4.796 pazienti arruolati nel trial, il 13% ha sperimentato episodi di ipotensione, con una frequenza significativamente maggiore nel braccio di trattamento con sacubitril/valsartan...leggi la news - Beneficio del sacubitril/valsartan in pazienti con scompenso e vari livelli di funzione renale
Fonte: ACC Congress 2024 - Chatur S, Neuen BL, Claggett BL, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi: https://doi.org/10.1016/j.jacc.2024.03.392). . Uno studio presentato all’ACC e pubblicato contestualmente sul "Journal of the American College of Cardiology", ha esaminato gli effetti del sacubitril/valsartan nei pazienti con scompenso cardiaco e gradi diversi di disfunzione renale. Lo studio ha impiegato la classificazione del rischio renale del Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO), che include sia la valutazione della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) che il rapporto albumina/creatinina nelle urine (UACR), per una stratificazione del rischio più completa. Lo studio è una sotto-analisi del trial PARADIGM-HF, che ha confrontato sacubitril/valsartan con enalapril in pazienti con scompenso cardiaco e...leggi la news
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