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Nuova linee guida AHA/ASA sulla demenza vascolare |
Fonte: Stroke 2011.
Secondo le nuove linee guida dalla American Heart Association (AHA) e American Stroke Association (ASA) i cambiamenti vascolari sono importanti nello sviluppo di deficit cognitivo e demenza e, pertanto, devono essere considerati nella pratica clinica. E stato inserito il costrutto "vascolare cognitive impairment (VCI)" con cui si intende "l'intero spettro dei disturbi cognitivi associati a tutte le forme di lesioni vascolari cerebrali - non solamente ictus - che vanno dal decadimento cognitivo lieve fino alla demenza pienamente sviluppata". Secondo gli autori la neuropatologia di decadimento cognitivo nella vita adulta è spesso una miscela di morbo di Alzheimer e danni cerebrali micro vascolari che possono sovrapporsi e aumentare il rischio di deterioramento cognitivo. A questo proposito, la risonanza magnetica e altre tecniche di neuroimaging "giocano un ruolo importante" nell'individuazione e definizione del VCI. Ora viene "accettato", come scrivono gli autori che molti dei marcatori tradizionali di rischio per malattie cardiache e ictus sono anche gli indicatori di rischio per VCI e malattia di Alzheimer. "Stroke e malattie cardiache sono collegati da una serie di fattori di rischio cardiovascolare, come l'ipertensione, ipercolesterolemia, dieta, esposizione di tabacco e altri fattori", secondo gli autori, e "questi fattori vascolari e altri possono giocare un ruolo causale nello sviluppo di decadimento cognitivo e demenza nella vita adulta". Lo spessore intima-media carotideo e la rigidità arteriosa stanno emergendo come marcatori di invecchiamento arterioso e possono servire come indicatori di rischio per VCI. In particolare, in soggetti a rischio per VCI, gli autori concordono che:
Per le persone con demenza vascolare, concludono che:
Gli autori hanno notato, inoltre, che un modello alimentare di tipo mediterraneo è stato associato con minor declino cognitivo in diversi studi e può essere ragionevole (classe IIb; livello di evidenza B). I Vitaminici non hanno dimostrato di migliorare le funzioni cognitive, anche se i livelli di omocisteina sono stati influenzati positivamente, e la sua utilità non è ben definita (classe IIb; livello di prove B). L'efficacia della terapia antiaggregante per VCI non è ben definita (classe IIb; livello di evidenza B). |
- Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off ( Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impellaleggi la news - Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news - Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news
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Ci fu il tempo della demenza artreiosclerotica, poi quello della demenza degenerativa. adesso che si ha consapevolezza che poco si è capito (almeno dell'Alzheimer) si giunge alla nota considerazione che dopo una certa età differenziare vascolare dal degenerativo è una pia illusione. La complessità è accentuata dalla comorbidità presente nel vecchio, dieta, attività fisica e il controllo dei fattori cardiovascolari sono l'assunto per tutte le patologie più frequenti, anche per la demenza.