Test di aggregazione piastrinica? Meglio la PCR..
Fonte: J Am Coll Cardiol, 2011; 58:2630-2639.

L'obiettivo di questo studio è stato di cercare di indagare l'utilità clinica dei test di funzionalità piastrinica e della proteina C-reattiva (CRP) nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica percutanea (PCI). In effetti, i dati a lungo termine del valore dei test di aggregazione piastrinica (in partricolare riguardo al clopidogrel) ed in particolare il loro impatto prognostico non sono tuttora conclusivi. La PCR invece è stata associata ad un maggior numero di eventi aterotrombotici post-PCI. Sono stati valutati 2.849 pazienti che hanno ricevuto stent medicati (DES) e sottoposti a test di aggregazione piastrinica ripetuti mediante VerifyNow P2Y12 (Accumetrics, San Diego, California). La proteina C-reattiva al basale è stata disponibile in 2.546 pazienti. L'end point primario era un composito di mortalità per ogni causa, infarto del miocardio, trombosi dello stent e ictus. Durante il follow-up (mediana, 2.2 anni), l'end point primario non è differito nei pazienti con test di aggregometria che mostrava un'alta aggregazione piastrinica rispetto a coloro in cui tale parametro era stato efficacemente contrastato dalla terapia con clopidogrel (2,8% vs 2,4% a 2 anni; hazard ratio [HR]: 1,33, 95% CI: 0,88-2,01, p = 0,18). Al contrario, i pazienti con elevati livelli di PCR erano a rischio significativamente più alto per l'endpoint primario, rispetto a quelli con livelli di PCR nei limiti (5,6% vs 1,7% a 2 anni; HR: 2,81, IC 95%:, 1,83-4,31; p <0,001). Il test VerifyNow è risultato di nessuna utilità incrementale per classificare rischio a lungo termine.

 
POMPEO D'AMBROSIO
niente di nuovo
inserito il: 21-12-2011 08:50
 
 
CESARE ALBANESE
credo che nessuno ritenesse utile un test di aggregazione piastrinica basale per definire la prognosi di paz. sottoposti a PCI; credo invece che l'utilità di tale test sia principalmente per valutare i soggetti già sottoposti a doppia antiaggregazione al fine di evidenziare eventuali resistenze ad ASA o clopidogrl
inserito il: 21-12-2011 10:37
 
 
DOMENICO DI VINCENZO
gia noto
inserito il: 21-12-2011 11:41
 
 
CARLO PORTA
Si sapeva......
inserito il: 23-12-2011 08:44
 
 
DOMENICO GALASSO
Domenico Galasso La determinazione della proteina C-reattiva (CRP) nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica percutanea (PCI)è di rilevante importanza nel predire gli eventi aterotrobotici
inserito il: 03-01-2012 16:00
 
 
ALFIO BIANCHI
test di aggregazione piastrinica e PCR
confronto impossibile.
Per la PCR :tutto noto.
inserito il: 05-01-2012 16:23
 
 
NICOLA DI IESO
la determinazione della PCR consentirebbe anche di validare la terapia con statine sicuramente associate.
inserito il: 05-01-2012 18:00
 
 
ANTONIO TRIBULATO
Forse è opportuno sottolineare che solo la PCR ad alta specificità ha valore predittivo e può essere considerata un vero e proprio marker di rischio cardiovascolare e non tutti i laboratori usano il giusto K della PCR ad alta specificità, soprattutto perchè parecchio più costoso dei kit tstandard.
inserito il: 08-01-2012 12:55
 
  • Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
    Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off ( Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impellaleggi la news
  • Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
    Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news
  • Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
    Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news

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