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Angioplastica primaria nell'infarto miocardico acuto con blocco di branca destra |
Fonte: European Heart Journal Volume 33, Issue1 Pp. 86-95.
Le attuali linee guida raccomandano la terapia di riperfusione quando si affronta un infarto miocardico acuto (IMA) con sopraslivellamento del tratto ST o con blocco di branca sinistra (BBS). Sorprendentemente, il blocco di branca destro (BBD) non è elencato come indicazione per la terapia di riperfusione. Questo studio ha analizzato i pazienti con infarto miocardico acuto, che si presentano con BBD [con o senza emiblocco anteriore sinistro (LAH) o emiblocco posteriore sinistro (LPH)] confrontandoli con quelli che presentano BBS o con altri modelli elettrocardiografici (ECG). È stata analizzata una coorte di 6.742 pazienti con infarto miocardico acuto ammessi negli otto ospedali partecipanti. Caratteristiche cliniche di base, i modelli di ECG, le angiografie coronariche, ed i dati ecocardiografici sono stati correlati con le terapie di riperfusione utilizzate e con i risultati degli interventi in ospedale. Il BBD era presente nel 6,3% dei pazienti con IMA: 2,8% presentava solo un BBD, 3,2% BBD + LAH e 0,3% BBD + LPH. TIMI 0 nell’IMA con interessamento monovasale era presente nel 51,7% dei pazienti con BBD contro il 39,4% dei pazienti con BBS (P=0,023). L’intervento coronarico percutaneo (PCI) è stato effettuato nell’80,1% dei pazienti con BBD vs 68,3% dei pazienti BBS (P<0,001). La mortalità in ospedale dei pazienti BBD è stata simile a BBS (14,3 vs 13,1%, P=0,661). I pazienti con nuovi blocchi o presumibilmente di nuova insorgenza avevano una maggiore incidenza di shock cardiogeno (BBS 15,8% e BBD 15,4%) in tutti i sottogruppi all’ECG. L’intervento coronarico percutaneo è stato effettuato più frequentemente (84,8%) nei pazienti con BBD nuovo o presumibilmente nuovo rispetto ad altri pazienti con blocchi (BBD precedente 66,0%, vecchio BBS 62,3%, BBS nuovo o presumibilmente nuovo 73,0%). La mortalità ospedaliera è risultata più alta (18,8%) tra i pazienti che si presentano con un BBD nuovo o presumibilmente nuovo, seguito dal gruppo con BBS nuovo o presumibilmente nuovo (13,2%), vecchio BBS (10,1%), e vecchio BBD (6,4%). Tra i 35 pazienti con occlusione acuta sinistra dell'arteria coronaria principale, il 26% ha presentato un BBD (per lo più con LAH) sull'ECG all’ammissione. |
- Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico
Fonte: ACC Congress 2024 - Li Z, Wereski R, Anand A, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi:10.1016/j.jacc.2024.03.365). Uno studio pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha confrontato livelli di troponina cardiaca I ad alta sensibilità uniformi o diversi in uomini e donne per l’esclusione di infarto miocardico all’arrivo in Pronto Soccorso. L’utilizzo di un singolo cut-off ( Cut-off di troponina specifici per uomini e donne per escludere l'infarto miocardico Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impellaleggi la news - Beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico e frazione d’eiezione preservata: nessuna evidenza di beneficio prognostico
Fonte: ACC Congress 2024 - Yndigegn T, Lindahl B, Mars K, et al. NEJM. 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2401479). Uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine" ha indagato l'effetto del trattamento a lungo termine con beta-bloccanti in pazienti con infarto miocardico acuto che hanno conservato una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 50% o superiore. Lo studio, condotto tra il settembre 2017 e maggio 2023 in 45 centri distribuiti in Svezia, Estonia e Nuova Zelanda, ha coinvolto 5020 pazienti, dei quali il 95,4% erano in Svezia. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere beta-bloccanti (metoprololo o bisoprololo) o nessun trattamento con beta-bloccanti. Dopo un periodo mediano di follow-up di 3,5 anni, il risultato primario...leggi la news - Miglioramento della prognosi dello shock cardiogeno con il dispositivo Impella
Fonte: ACC Congress 2024 - Møller JE, Engstrøm T, Jensen LO, et al. NEJM 2024 (doi: 10.1056/NEJMoa2312572). Nello studio DanGer Shock, l'impianto della pompa a flusso micro-assiale Impella CP si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza a sei mesi tra i pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento del segmento ST (STEMI) complicato da shock cardiogeno. Lo studio, condotto presso 14 centri in Danimarca, Germania e Regno Unito, ha analizzato i dati di 355 pazienti trattati per STEMI con shock cardiogeno (età mediana 67 anni, 79% uomini), randomizzati a ricevere la terapia standard o la terapia standard più una pompa Impella CP prima, durante o fino a 12 ore dopo l’angioplastica. L'endpoint primario, morte per...leggi la news
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Assolutamente convinto,anche per l'esperienza diretta sul campo, del riscontro dello studio. Ai miei colleghi in Utic ho sempre detto di aspettarsi piu' problemi dai pz. che sviluppano un BBdx nelle prime ore dell'IMA o all'esordio rispetto a quelli che con BBs. Forse bisogna rispensare anche comportamenti gestionali rispetto a questi risultati.