Buona prognosi per la pericardite con e senza coinvolgimento del miocardio
Fonte: Circulation 2013; 128: 42-49.

La storia naturale della miopericardite / perimiocardite è poco conosciuta e gli studi pubblicati recentemente hanno presentato dati contrastanti sui loro esiti. E' stato condotto questo studio multicentrico, prospettico di coorte, su un totale di 486 pazienti (età media 39 anni, range 18-83 anni, 300 uomini) con pericardite acuta o una sindrome infiammatoria miopericardica (miopericardite / perimiocardite; nell'85% dei casi idiopatica, 11% da malattia del tessuto connettivo o da malattie intestinali infiammatorie, o per il 5% su base infettiva) e sono stati valutati in modo prospettico a partire dal gennaio 2007 al dicembre 2011. La diagnosi di pericardite acuta si è basata sulla presenza di 2 dei 4 criteri clinici (dolore al petto, sfregamenti pericardici, diffuso sopraslivellamento del tratto ST o depressione PR, e peggioramento del versamento pericardico noto o nuovo versamento). Il coinvolgimento infiammatorio miopericardico era sospettato in presenza di modifiche atipiche all'ECG per pericardite, aritmia, ed elevazione della troponina cardiaca o disfunzione ventricolare di nuova insorgenza o peggioramento all'ecocardiografia, confermata dalla risonanza magnetica cardiaca. Dopo un follow-up mediano di 36 mesi, la normalizzazione della funzione ventricolare sinistra è stata ottenuta in una quota >90% dei pazienti con miopericardite / perimiocardite. Non sono state registrate morti od evoluzione ad insufficienza cardiaca o disfunzione ventricolare sinistra sintomatica. Recidive (principalmente come pericardite recidivante) erano la più comune complicanza durante il follow-up e sono state registrate più frequentemente nei pazienti con pericardite acuta (32%) rispetto a quelli con miopericardite (11%) o perimiocardite (12%, p<0,001). La troponina elevata non è risultata associata ad un aumento di complicanze.

 
GIOACCHINO SCHIOPPI
Sara' possibile trovare un cut-off delle troponine per differenziare un danno esclusivamente miocardico da uno miopericardico/perimiocardio?
inserito il: 09-07-2013 09:38
 
 
ALFIO BIANCHI
la troponina elevata pur non essendo stata associata ad outcome sfavorevole richiede estrema attenzione poiche' l'evoluzione non e' univoca e l'atteggiamento terapeutico dovra' essere mirato e sicuramente piu' aggressivo.
Giusta la precisazione di Schioppi
inserito il: 09-07-2013 09:50
 
 
GIOVANNI BENZA
Quale terapia? Benza
inserito il: 09-07-2013 14:30
 
 
GIUSEPPE DELPRETE
quando pensare alla biopsia endomiocardica ? RMN o ECO 2D nel follow-up ?
inserito il: 10-07-2013 10:18
 
 
MASSIMO RIBETTO BRUNO
avrei gradito piu' informazioni sulle terapie intraprese
inserito il: 11-07-2013 13:39
 
 
LUIGI SABINO
Un'idea per il mio amico ed acuto osservatore Gioacchino Schioppi.
Lasciarsi guidare dall'ecocardiogramma, integrato magari da uno studio con il doppler tissutale ha, a mio avviso, un elevato potere predittivo negativo, soprattutto se si ha la fortuna di poter effettuare confronti senza significativa differenza interoperatore tra la fase acuta e quella post-dimissione. E' pur vero che una liberazione di troponina identifica un muscolo danneggiato, ma se, nonostante tale elevazione, ed in maniera relativativamente indipendente dalla sua entità, non registriamo una disfunzione significativa, o ancor meglio, una progressiva ripresa funzionale,il caso probabilmente è avviato ad un esito favorevole e il nostro compito magari è solo quello di condurre in modo efficace e per un tempo appropriato la terapia antinfiammatoria. In caso di mancata ripresa e/o di persistenza degli indici di flogosi, si avvieranno poi tutte le procedure, biopsia compresa.
Siete d'accordo?
Saluti
inserito il: 12-07-2013 15:42
 
 
GIANNA MARIA CONTINI
La biopsia la ritengo eccessiva, se non superflua nella maggioranza dei casi: stiamo parlando di un danno "di superficie"... Poi a tutti è capitato il caso che dopo molti anni, evolve in CMD: ecco li ci sta la biopsia. La terapia di base è sempre l' antinfiammatoria, da decidere il resto in casi selezionati
inserito il: 13-07-2013 06:48
 
 
ANTONIO SANTANGELO
Antonio Santangelo.Internista
terapia classe I di evidenza ASA o indometacina o altri FANS
Colchicina in genere nelle forme recidivanti, ma vi sono osservazioni anche nelle forme primarie ( post-chirugiche etc)
CARDIO-RM SEQUENZE utile e spesso necessaria per "guidare" i soggetti da sottoporre ad eventuale biopsia endomiocardica.Le recidive dipendono anche dalle etiologia presunta ( forme autoimmuni LES, AR etc; forme idiopatiche-virali,neoplastiche etc).
Citazione:
(G Ital Cardiol 2009; 10 (Suppl 1-9): 5S-17S)

Citazione:
"Le principali condizioni cliniche che richiedono la BEM
sono rappresentate da:
• scompenso cardiaco,
• disturbi del ritmo,
• masse cardiache,
• trapianto cardiaco.
In considerazione dell’invasività della metodica e dei
conseguenti rischi procedurali, nonché dei suoi costi, appa-
re opportuna un’accurata selezione dei pazienti candida-
bili alla BEM."

Citazione:
La scintigrafia miocardica e la RM posso-
no contribuire a generare il sospetto diagno-
stico ma non sostituiscono la BEM.
..Citazione:
Documento di consenso sulla biopsia endomiocardica - Parte II

Che sia a mia conoscenza non esiste un valore cut-off per troponina.
Citazione:
Trattamento della pericardite acuta
e recidivante. Cosa deve sapere
il cardiologo clinico

autori:Massimo Imazio, Rita Trinchero
Citazione:
Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by IP 87.29.144.36 Sat, 13 Jul 2013, 11:27:03
inserito il: 13-07-2013 10:20
 
 
CHIARA MANGIALASCHE
il follow up di 36 mesi non è troppo breve per escludere complicanze a distanza come l'evoluzione verso una cardiomiopatia dilatativa o una cardioRMN negativa assicura la restitutio ad integrum?
inserito il: 15-07-2013 08:43
 
 
CHIARA LESTUZZI
La terapia è: anti-infiammatori NON STEROIDEI (sembra incredibile ma vedo ancora tanti pazienti trattati con cortisone per banali pericarditi virali, dopo >20 anni che si dice -e si conferma in studi anche molto ampi- che il cortisone predispone alle recidive!).
Però, se la terapia e l'evoluzione a lungo termine è uguale con o senza miocardite associata, che importanza ha il cut-off della troponina? Io lo considererei semplicemente un indice di malattia da monitorare per valutare meglio l'andamento clinico (come la VES e la PCR), ma nulla di più.
inserito il: 27-08-2013 08:57
 
 
STENIO AMABILI
Per CHIARA LESTUZZI. Assolutamente vero! Bisogna distinguere pero' tra la pericardite acuta virale con dolore , sfregamenti ecg ecc..ecc.e il riscontro di versamento pericardico in un paz con recente pericardite in fase subacuta ( spesso anziani attualmente un po' piu' frequenti rispetto al passato) . Ebbene in questi casi il corticosteroide risolve il versamento pericardico e spesso pleuro - pericardico.altrimenti difficile con i soli fans.
inserito il: 27-08-2013 11:07
 
 
LEONARDO SARACINO
vorrei conoscere il collega che non userebbe cortisone in caso di versamento,specie oggi.v.avvocati e CTU e Giudici,e Media!
inserito il: 27-08-2013 12:49
 
 
MASSIMO BOLOGNESI
Le cellule miocardiche possono essere distrutte da un danno diretto del virus, dalla risposta immunitaria antivirale,o da una lesione veramente autoimmune. Poiché i cardiomiociti adulti raramente rigenerano, il recupero della funzione miocardica dipende dal tessuto miocardico vitale residuo. La risposta al trattamento di una miocardite acuta, più che una sola pericardite, dipende quindi dalle cause specifiche della malattia, dalla gravità delle alterazioni tissutali irreversibili all'inizio del trattamento e di conseguenza sulla potenzialita del miocardio di compensare tali processi. Se il danno pre-trattamento è grave, difficilmente una terapia con soli FANS può fermare la rapida progressione della malattia. Nella mia esperienza i due casi scoperti e curati in atleti di alto livello di miopericardite acuta, in atleti di endurance, nell'ultimo anno che simulava uno STEMI, hanno avuto una ottima evoluzione clinica con ripristino completo della funzionalità miocardica e solo un minimo danno intramio-pericardico, con il riposo assoluto e la terapia sia con soli Fans sia con associazione di steroidi e colchicina. Un caso è stato recentemente pubblicato sull'American Journal of Case Report, nel caso Radicchia volesse ulteriori informazioni.
Acute coronary syndrome vs. myopericarditis – not always a straightforward diagnosis.
Massimo Bolognesi, Diletta Bolognesi
Am J Case Rep 2013; 14:CR221-225
inserito il: 27-08-2013 12:55
 
 
CHIARA LESTUZZI
Citazione Leonardo Saracino:
vorrei conoscere il collega che non userebbe cortisone in caso di versamento,specie oggi.v.avvocati e CTU e Giudici,e Media!

Ma se c'è fior fiore di letteratura che dice che il cortisone fa più male che bene!
inserito il: 27-08-2013 13:00
 
 
DOMENICO GALASSO
Lo studio ci conferma quanto osservato nella pratica clinica:l'assenza di morti,insufficienza cardiaca, con una maggiore frequenza di recidive
inserito il: 21-09-2013 07:35