Queste sono le conclusioni a cui sono giunti I ricercatori coordinati da Pieter A. Vriesendorp, del Thoraxcenter di Rotterdam, Olanda. Essendo la morte cardiaca improvvisa (SCD) la più grave complicanza della cardiomiopatia ipertrofica (HCM), ed essendo evitabile con un defibrillatore impiantabile (ICD), i ricercatori hanno voluto valutare pazienti con HCM e con ICD per la prevenzione primaria o secondaria della morte cardiaca improvvisa. Hanno arruolato tutti i pazienti che seguivano con HCM e con ICD. Gli end point durante il follow - up sono stati la mortalità per ogni causa e la mortalità cardiaca, l’appropriato intervento del’ICD e le complicanze correlate al dispositivo. Sono stati arruolati 134 pazienti con HCM e ICD (età media 44 ± 17 anni, 34% donne, follow up medio 4,2 ± 4,8 anni). Il tasso di mortalità cardiaca annualizzato è stato del 3,4% per anno e associato con classe NYHA III o IV (HR 5,2 [2,0-14,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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