Lo studio COAG è stato recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine e comunicato all’ultimo congresso dell’American Heart Association a Dallas.Lo studio è stato sponsorizzato dall’Istituto di Sanità Nazionale Americano con lo scopo di valutare se informazioni di farmacogenetica potessero aiutare a meglio gestire il dosaggio della anticoagulazione con warfarin soprattutto nella fase iniziale della terapia quando è difficile ottenere una rapida e soddisfacente anticoagulazione. Circa 1.000 pazienti sono stati inclusi nello studio e randomizzati a due gruppi con due strategie diverse per meglio gestire il dosaggio del warfarin:
un gruppo a cui veniva applicata una nuova strategia farmacogenetica basato sull’uso di test genetici in grado di predire le modalità di metabolizzazione del warfarin associati ad informazioni di carattere clinico. un gruppo di controllo che prendeva in considerazione solo informazioni cliniche rilevanti come l’età., il sesso, il peso corporeo, le comorbilità e l’assunzione concomitante di farmaci. L’end point surrogato è stato considerato il tempo in range terapeutico (TTR) tra 2.0 e 3.0 che raggiungevano i pazienti con le due strategie di gestione del warfarin. L’ipotesi era che le informazioni ottenute con i test farmacogenetici facilitassero una maggior precisione nel dosaggio iniziale del warfarin. Il trial prevedeva il controllo della...continua a leggereABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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