Un'analisi post hoc dello studio SHIFT ha valutato l'efficacia e la sicurezza dell'ivabradina nell' insufficienza cardiaca severa (FE ≤ 20% e / o classe NYHA IV). La popolazione SHIFT comprendeva 712 pazienti con scompenso severo (FE ≤ 35%, FC ≥ 70 battiti / min, e ritmo sinusale) e 5.973 con NYHA II o III e FE>20%, randomizzati a ivabradina o placebo su uno sfondo di un trattamento standard realizzato in accordo alle linee guida. Il tasso di end point primario composito di morte cardiovascolare o di ospedalizzazione per scompenso nel gruppo placebo è stato superiore nelle forme di scompenso severe (42%) rispetto a quelle meno severe (27%) (p<0.001). Il trattamento con ivabradina nello scompenso severo è stato associato con una riduzione del rischio relativo non differente da quello delle forme meno severe per l'end point primario (riduzione del 16%), per tutte le cause di morte (22%), per...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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