I pazienti con insufficienza renale di grado moderato e severo sono stati esclusi dagli studi clinici che hanno valutato l’efficacia anti-ipertensiva della procedura di denervazione renale intravascolare percutanea (RDN). Conseguentemente, le attuali indicazioni cliniche alla RDN elaborate dalle varie società scientifiche consigliano di non sottoporre a tale procedura i soggetti con filtrato glomerulare (eGFR) inferiore a 45 ml/min. Tuttavia, tale indicazione sembra contrastare con le osservazioni sperimentali e cliniche in cui è stato dimostrato che il grado di attivazione del sistema nervoso ortosimpatico è inversamente proporzionale al filtrato glomerulare. I reni, infatti, oltre ad essere organi fondamentali per il controllo della pressione arteriosa, sono anche in grado di modulare l’attività del sistema nervoso autonomo. Essi possiedono un’innervazione autonomica ortosimpatica che consta sia di fibre afferenti al sistema nervoso centrale sia di fibre efferenti al parenchima renale, le cui terminazioni decorrono nell’avventizia della parete vascolare arteriosa ed in minor misura in quella venosa. Le terminazioni simpatiche afferenti sono attivate da meccano e chemocettori che vengono stimolati dal grado di distensione della parete arteriolare e dal rilascio di adenosina (ma anche da sostanza...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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