La bivalirudina, rispetto a eparina e inibitori della glicoproteina IIb / IIIa, ha dimostrato di ridurre i tassi di sanguinamento e di morte nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo (PCI). In questo lavoro gli autori hanno randomizzato 2.218 pazienti con IMA con sopraslivellamento ST (STEMI), trasportati per essere sottoposti a PCI primaria, a ricevere o bivalirudina o eparina frazionata o a basso peso molecolare con uso opzionale degli inibitori della glicoproteina IIb / IIIa (gruppo di controllo). L'esito primario a 30 giorni era un composito di morte o di emorragie maggiori non associate a (CABG), e il principale end point secondario composito era rappresentato da morte, reinfarto, o sanguinamento maggiore non-CABG. Dai risultati è emerso che l’uso di bivalirudina ha ridotto il rischio di outcome primario (5,1% vs 8,5%, rischio relativo 0,60 , 95% intervallo di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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