Scopo di questo studio è stato valutare se aggiungere il valore di emoglobina glicata nel calcolo del rischio cardiovascolare porti ad un miglioramento nel potere predittivo. Sono stati considerati i dati di 73 studi per un totale di 294.998 partecipanti senza storia di diabete o patologia cardiovascolare al basale. Durante un periodo medio di 9,9 anni, si sono verificati 20.840 eventi cardiovascolari fatali e non fatali (13.237 eventi cardiaci coronarici e 7.603 ictus). Si è osservata una relazione tipo curva J tra valore di emoglobina glicata e rischio cardiovascolare. L’associazione tra valore di emoglobina glicata e rischio cardiovascolare è cambiata di poco dopo un aggiustamento per il colesterolo totale e i trigliceridi o il filtrato glomerulare, ma questa associazione si è attenuata dopo un aggiustamento per le concentrazioni di colesterolo HDL e proteina C-reattiva. L’aggiunta del valore di emoglobina glicata nel predire...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA