Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Ruwald MH della Heart Research Follow-up Program del’University of Rochester. Essendo scarsi gli studi che indagano i meccanismi della sincope tra i pazienti con insufficienza cardiaca con ICD ed essendo controverso se la sincope non aritmogena è associata ad un aumento della mortalità i ricercatori hanno voluto eseguire il Multicenter Automatic Defibrillator Implantation Trial-Reduce Inappropriate Therapy (MADIT-RIT) randomizzando 1.500 pazienti dividendoli in 3 diversi bracci in base alla programmazione dell’ICD: ( 1 ) la programmazione convenzionale con la terapia per la tachicardia ventricolare ≥ 170 bpm, (2) cutoff ad alta frequenza con terapia per la tachicardia ventricolare ≥ 200 bpm e una zona di monitoraggio a 170-199 bpm , e ( 3 ) prolungato ritardo di 60 secondi con una zona di monitoraggio prima della terapia. La sincope era...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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