Negli ultimi decenni l’incidenza del diabete e’ aumentata con tale rapidita’ da assumere i connotati di una vera e propria pandemia, con parallela lievitazione dei costi assistenziali, essenzialmente dovuti alle complicanze vascolari. Nel 2000 si stima che la prevalenza del diabete a livello mondiale ad ogni eta’ sia stata paria al 2,8% e che nel 2030 salira’ al 4,4% (1). Nel 2013, il numero di pazienti affetti da diabete ha raggiunto 382 milioni di individui e, in armonia con le attuali proiezioni di espansione demografica, entro il 2035, salira’ ulteriormente arrivando ad interessare 582 milioni di individui (2). Le proporzioni planetarie di questo fenomeno impongono, alle organizzazioni sanitarie di ogni paese, l’attuazione di politiche di contenimento basate sulla diagnosi precoce, su un efficace controllo glicemico e, soprattutto, sulla prevenzione delle complicanze vascolari. Il diabete raddoppia il rischio vascolare, ad ogni eta’, anche a prescindere da altri fattori di rischio (3-5) e provoca, frequentemente, molteplici e gravi complicanze micro e macro vascolari che sono la causa di morte o di invalidita’ nella maggior parte di questi pazienti (6-7). Nonostante la provata efficacia di “aggressivi” regimi ipoglicemizzanti nel ridurre le complicanze microvascolari (8), il diabete rimane ancora tra le...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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